“Dal momento che la maggioranza degli americani si oppone alle mire espansionistiche di Trump sulla Groenlandia e su Panama, spero che questa storia sarà presto dimenticata. Ma in ogni caso, i groenlandesi ‘combatteranno’ (combatteremo) per il loro (nostro) paradiso ghiacciato sotto il sole”. È quanto afferma padre Tomaž Majcen, francescano conventuale, di origine slovena, parroco dall’agosto 2023 della parrocchia Cristo Re a Nuuk, capitale della nazione insulare. In un’intervista in esclusiva al blog “Tra Cielo e Terra”, il parroco – interpellato sulla controversia internazionale riguardante la Groenlandia e le mire espansionistiche di Donald Trump – si rifà alle parole del primo ministro Egede: “Non siamo in vendita e non lo saremo mai. Non dobbiamo perdere la nostra lunga lotta per la libertà”. “Ci sono diversi motivi per cui Donald Trump si sta concentrando sulla Groenlandia”, osserva il parroco. “Il primo è la sicurezza. La via più breve tra Europa e Nord America passa per l’Artico e la Groenlandia può fungere da zona cuscinetto contro la Russia. Si tratta anche di controllare le ricchezze nascoste nel sottosuolo della Groenlandia, che è ricca di alcune materie prime. La terza ragione di cui si parla è l’ego di Trump. Probabilmente per lui è importante emergere come leader forte e può farlo, ad esempio, espandendo il territorio degli Stati Uniti come primo presidente dopo non so quanti anni”. Il francescano riferisce anche che “i cristiani non sono rimasti troppo turbati dalla dichiarazione di Trump, o almeno – aggiunge – questa è la sensazione che ho avuto. Le persone con cui ho parlato dell’argomento non sono troppo preoccupate. Ma dicono che, finché il governo danese sarà con loro, i groenlandesi (di qualsiasi razza o nazionalità) saranno felici e pacifici”. Sebbene poi si parli della Groenlandia solo come “un crocevia strategico per nuove rotte” e come “un importante punto di sosta per il traffico aereo tra Europa e Nord America e Canada”, padre Tomaž Majcen tiene a ricordare che “ci sono sfide da superare, tra cui le condizioni climatiche estreme, la mancanza di infrastrutture, le questioni ecologiche e gli accordi politici internazionali sulla gestione delle acque artiche. Tutto ciò suggerisce che la Groenlandia potrebbe svolgere un ruolo chiave nel futuro sviluppo delle rotte commerciali dell’Artico, ma un’integrazione riuscita in queste rotte richiederà investimenti e cooperazione internazionale”.