“Anche ai massimi livelli della politica, tutti parlano di piani di pace per l’Ucraina. Si tratta di proposte riguardanti la fine della guerra. Ma in realtà, quando si parla della vita della gente comune, le cose che stanno realmente accadendo, vanno in modo completamente diverso. Stiamo vivendo un’escalation senza precedenti, con bombardamenti sulle città ucraine che hanno raddoppiato la loro intensità. Si tratta di un’escalation che non si era mai verificata dall’inizio della guerra”. A raccontare la realtà vissuta in Ucraina mentre sono in atto trattative di pace, è Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, intervenendo questa mattina a Parigi ad una conferenza stampa organizzata dall’Oeuvre d’Orient. Shevchuk ha fatto due esempi. Il primo è l’attacco che c’è stato ultimamente alla città di Ternopoli dove una serie di missili hanno colpito un quartiere residenziale. “Questi missili contenevano un liquido infiammabile che ha bruciato vive le famiglie nelle loro case”. “Abbiamo visitato questa città con il nostro Sinodo dei Vescovi, con la Conferenza Episcopale Latina in Ucraina, ed è stato vedere un inferno in terra”. L’altro esempio è l’attacco sistematico della Russia sulle infrastrutture energetiche e del gas ucraine che priva le città di elettricità e riscaldamento in pieno inverno. “Questo – ha osservato l’arcivescovo maggiore dei greco-cattolici – non è più uno scontro tra due eserciti, ma un massacro di popolazioni civili, sistematico, tecnologico e pianificato. Temiamo che nelle prossime settimane, questi attacchi possano innescare una nuova ondata di sfollati e rifugiati. Persone che fuggiranno non solo dall’aggressione russa, non solo dalle bombe e dai missili russi, ma cercheranno anche di salvare le proprie vite dal freddo”.