Leone XIV: “apriamoci alla pace”, no a “rappresentazione del mondo nel segno delle tenebre e della paura”

Le operatrici e gli operatori di pace, “nel dramma di quella che Papa Francesco ha definito terza guerra mondiale a pezzi, ancora resistono alla contaminazione delle tenebre, come sentinelle nella notte”. È l’omaggio del Papa, nel messaggio per la Giornata mondiale della pace, in cui Leone XIV mette in guardia da “una rappresentazione del mondo parziale e distorta, nel segno delle tenebre e della paura”. “Non sono pochi oggi a chiamare realistiche le narrazioni prive di speranza, cieche alla bellezza altrui, dimentiche della grazia di Dio che opera sempre nei cuori umani, per quanto feriti dal peccato”, il grido d’allarme di Leone XIV: “Sant’Agostino esortava i cristiani a intrecciare un’indissolubile amicizia con la pace, affinché, custodendola nell’intimo del loro spirito, potessero irradiarne tutt’intorno il luminoso calore”. “Sia che abbiamo il dono della fede, sia che ci sembri di non averlo, apriamoci alla pace!”, l’appello del Papa: “Accogliamola e riconosciamola, piuttosto che considerarla lontana e impossibile”. “Prima di essere una meta, la pace è una presenza e un cammino”, argomenta il Pontefice: “Seppure contrastata sia dentro sia fuori di noi, come una piccola fiamma minacciata dalla tempesta, custodiamola senza dimenticare i nomi e le storie di chi ce l’ha testimoniata. È un principio che guida e determina le nostre scelte”. “Anche nei luoghi in cui rimangono soltanto macerie e dove la disperazione sembra inevitabile, proprio oggi troviamo chi non ha dimenticato la pace”, l’omaggio del Papa: “Come la sera di Pasqua Gesù entrò nel luogo dove si trovavano i discepoli, impauriti e scoraggiati, così la pace di Cristo risorto continua ad attraversare porte e barriere con le voci e i volti dei suoi testimoni. È il dono che consente di non dimenticare il bene, di riconoscerlo vincitore, di sceglierlo ancora e insieme”.

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