“L’ulteriore avanzamento tecnologico e l’applicazione in ambito militare delle intelligenze artificiali hanno radicalizzato la tragicità dei conflitti armati”. Lo scrive il Papa, nel messaggio per la Giornata mondiale della pace, in cui denuncia come si vada delineando “un processo di deresponsabilizzazione dei leader politici e militari, a motivo del crescente ‘delegare’ alle macchine decisioni riguardanti la vita e la morte di persone umane”. “È una spirale distruttiva, senza precedenti, dell’umanesimo giuridico e filosofico su cui poggia e da cui è custodita qualsiasi civiltà”, tuona Leone XIV: “Occorre denunciare le enormi concentrazioni di interessi economici e finanziari privati che vanno sospingendo gli Stati in questa direzione; ma ciò non basta, se contemporaneamente non viene favorito il risveglio delle coscienze e del pensiero critico”. L’enciclica Fratelli tutti, l’omaggio del Papa al suo predecessore, “presenta San Francesco d’Assisi come esempio di un tale risveglio”: di qui la necessità di “unire gli sforzi per contribuire a vicenda a una pace disarmante, una pace che nasce dall’apertura e dall’umiltà evangelica”. Il disarmo integrale è “un servizio fondamentale che le religioni devono rendere all’umanità sofferente, vigilando sul crescente tentativo di trasformare in armi persino i pensieri e le parole”. Ne è convinto il Papa, che nel messaggio per la Giornata mondiale della pace ricorda come sia stato Giovanni XXIII il primo a introdurre tale prospettiva, “che si può affermare soltanto attraverso il rinnovamento del cuore e dell’intelligenza”. Si legge, infatti, nella Pacem in terris: “Occorre riconoscere che l’arresto agli armamenti a scopi bellici, la loro effettiva riduzione, e, a maggior ragione, la loro eliminazione sono impossibili o quasi, se nello stesso tempo non si procedesse a un disarmo integrale; se cioè non si smontano anche gli spiriti, adoprandosi sinceramente a dissolvere, in essi, la psicosi bellica: il che comporta, a sua volta, che al criterio della pace che si regge sull’equilibrio degli armamenti, si sostituisca il principio che la vera pace si può costruire soltanto nella vicendevole fiducia”.