“Al centro di qualsiasi dinamica lavorativa non si devono mettere né il capitale, né le leggi di mercato, né il profitto, ma la persona, la famiglia e il loro bene, rispetto ai quali tutto il resto è funzionale”. Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza i rappresentanti dell’Ordine dei consulenti del lavoro. “Tale centralità, costantemente affermata dalla Dottrina sociale della Chiesa, ‘va tenuta ben presente in ogni programmazione e progettazione d’impresa, affinché lavoratori e lavoratrici siano riconosciuti nella loro dignità e ricevano risposte concrete alle loro esigenze reali’. Di qui la necessità di ‘venire incontro ai bisogni delle giovani famiglie, dei genitori che hanno figli piccoli, come anche all’importanza di aiutare chi, pur lavorando, deve prendersi cura di familiari anziani o malati’”. “Si tratta di bisogni che nessuna società veramente civile può permettersi di dimenticare o trascurare, e voi avete modo di sostenere chi fatica ad affrontarli”, l’appello di Leone XIV, secondo il quale “in un contesto in cui la tecnologia e l’intelligenza artificiale sempre più gestiscono e condizionano le nostre attività, è urgente impegnarsi affinché le aziende si connotino prima di tutto e soprattutto come comunità umane e fraterne”. Due le tentazioni da cui il Papa ha messo in guardia: “da una parte, un’eccessiva burocratizzazione dei rapporti, dall’altra, la lontananza e il distacco dalla realtà”. Entrambe, per Leone, “sono dannose, perché alla lunga rendono invivibile l’ambiente dell’azienda impedendole di essere, secondo la sua vocazione più vera, una sinergia solidale”.