Un momento di confronto “franco” e “profondo” sulle principali fragilità sociali del territorio e sulle responsabilità condivise delle istituzioni civili ed ecclesiali. Questo, in sintesi, l’incontro tra il vescovo della diocesi di Oppido Mamerina-Palmi, mons. Giuseppe Alberti, e i sindaci della Piana, coordinato da don Giuseppe Demasi. Il vescovo ha sottolineato il valore dell’unità tra Comuni e diocesi come segno concreto di speranza e come condizione necessaria per passare “dai segnali ai fatti”, rafforzando una rete territoriale capace di sostenere le persone più fragili, esposte a nuove forme di povertà e di “moderne schiavitù”. Mons. Alberti ha richiamato la necessità di una visione integrale del benessere umano, che tenga insieme dimensione spirituale e condizioni materiali di vita. Nel confronto sono emerse alcune criticità condivise: la crisi del sistema sanitario, la carenza dei servizi di base, il disagio psichico e sociale cresciuto nel post-pandemia, lo spopolamento dei Comuni, la fragilità giovanile e la gestione dei fenomeni migratori legati al lavoro agricolo. I sindaci hanno descritto una situazione segnata da emergenze continue e risorse insufficienti. Accanto alla denuncia delle difficoltà, sono emerse proposte concrete, dalla necessità di superare l’assistenzialismo sul tema dei migranti all’avvio di tavoli istituzionali stabili in ambito sanitario e sociale. Mons. Alberti ha invitato ad abbandonare la logica dell’emergenza permanente per avviare processi di medio-lungo periodo orientati al bene comune.