“Lasciamo che la luce del Natale arrivi ad illuminare le piccole e grandi oscurità del presente, anche quelle di questa struttura”. Con queste parole il vescovo di Bolzano-Bressanone, mons. Ivo Muser, ha presieduto oggi, 18 dicembre, nella casa circondariale di via Dante a Bolzano, la liturgia prenatalizia con i detenuti, il personale, i volontari e i rappresentanti delle istituzioni. Un appuntamento che non manca mai nell’agenda del presule nel tempo che precede il Natale.
Richiamando le parole di Papa Leone XIV pronunciate a Roma in occasione del Giubileo dei detenuti – “una sola è la cosa importante: che nessuno vada perduto e che tutti siano salvati” – mons. Muser ha ricordato che il Natale è annuncio di salvezza, una luce che splende soprattutto là dove la sofferenza è più grande. Ai detenuti il vescovo ha chiesto di assumersi la responsabilità per le scelte sbagliate, ribadendo però che “nessuno deve perdere la propria umanità e dignità. Nessuno si merita di essere dimenticato, messo da parte o umiliato”.
Il Natale, ha sottolineato, è tempo di speranza e di rinascita: “Nel bambino che nasce anche chi ha commesso errori può trovare la luce e la forza per cercare una strada nuova e percorrerla giorno dopo giorno”. Un augurio esteso anche alle famiglie dei reclusi. Il presule ha quindi espresso gratitudine ai responsabili e al personale della struttura, ai volontari e all’assistente spirituale del carcere, don Giorgio Gallina, per l’impegno quotidiano a tutela della dignità della persona. Attualmente sono circa 100 i detenuti nella casa circondariale di Bolzano. Il direttore Giovangiuseppe Monti ha ricordato l’importanza del contatto umano e le numerose attività lavorative, formative e culturali svolte nel corso del 2025 in collaborazione con il territorio. Alla celebrazione erano presenti, tra gli altri, il sindaco di Bolzano Claudio Corrarati e l’assessora provinciale Ulli Mair.