Università Cattolica: Milano, ieri una lezione in musica del maestro Muti ha inaugurato l’anno accademico 2025-2026

(Foto Università Cattolica)

Una lezione del tutto speciale per una cerimonia di inaugurazione. A tenerla è stato, il 28 novembre, il maestro Riccardo Muti con l’Orchestra giovanile Luigi Cherubini sul palco di un inedito allestimento scenografico dell’aula magna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. “Una lectio magistralis, in parole e musica, che incarna l’idea stessa di sapere tramandato di generazione in generazione e reso vivo dall’esperienza diretta e di dialogo tra epoche”, l’ha definita il rettore Elena Beccalli, introducendo la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2025-2026.
“Anche quest’anno abbiamo deciso di mettere al centro dell’inaugurazione e dei dies academici un tema unitario: l’alleanza tra generazioni”, ha detto il rettore nel suo discorso. “Un tema che sarà declinato di volta in volta secondo le diverse specificità disciplinari ponendo l’accento sulla trasmissione del sapere; sull’invecchiamento attivo, inclusivo e in salute; sulle politiche socio-economiche per contemperare le istanze di giovani e anziani”.
Muti ha voluto ricordare la laurea honoris causa attribuitagli dall’Università Cattolica nel 1999 e ha dato il via a una performance incentrata sull’ouverture del Don Giovanni di Mozart.
“Il compito di un’università – ha osservato Beccalli – non è solo quello di trasmettere tecniche, bensì quello di trasmettere il sapere facendone esperienza: questo è il valore culturale dell’educazione. Non esiste un ranking capace di misurare esattamente l’effetto di questo nuovo paradigma educativo, così come non è possibile verificare la trasmissione del valore culturale dell’opera italiana. In entrambi i casi, però, è visibile l’impatto che hanno sulla società. Infatti, così come la musica è una forma di partecipazione civile, così le università sono istituzioni chiamate a educare cittadini consapevoli e attivi”.
Il discorso inaugurale è stato l’occasione anche per tracciare alcune linee di bilancio. Nell’anno in corso, i nuovi iscritti sono 13.489, segnando un incremento nel numero di studenti nei corsi di laurea magistrale. Significativa la forte presenza di immatricolati provenienti da tutti i continenti, con una crescita del 37% dal 2021. Una comunità che conta 43mila studenti, cui si uniscono quasi 40mila partecipanti a corsi di formazione continua. Sul fronte della ricerca l’Ateneo ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti, tra i quali l’assegnazione di ben tre Erc (European Research Council) finanziati nel bando 2025.
Secondo il rettore, “l’educazione non rappresenta un trasferimento unidirezionale, bensì un processo reciproco tra le generazioni in cui esperienza e innovazione si intrecciano in una dinamica di scambio e co-costruzione dei significati culturali”. Beccalli ha affermato che “paragonare l’università a un’orchestra significa raffigurarla come una comunità educante, in cui ogni persona – studente, docente, ricercatore, personale tecnico-amministrativo – suona il proprio strumento con dedizione e passione. Come in una sinfonia, non tutti sono solisti, ma ogni parte è essenziale per la riuscita dell’esecuzione”.
Di collaborazione intergenerazionale ha parlato nel suo saluto come presidente dell’Istituto Toniolo di studi superiori mons. Mario Delpini, che ha presieduto anche la concelebrazione eucaristica nella basilica di Sant’Ambrogio. “Abbiamo bisogno di un senso adulto e coraggioso di responsabilità che sappia leggere il tempo che viviamo e che non si sottragga agli impegni che ne conseguono; abbiamo bisogno di una dinamica di rapporti tra le persone, tra le componenti dell’Università, tra l’Università e la Chiesa italiana, tra l’Università e il Paese, l’Europa, l’Africa e le Università Cattoliche del mondo”, ha evidenziato l’arcivescovo di Milano.

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