“In Turchia, come a Nicea 17 secoli fa, la Chiesa sta ritrovando l’unità e la professione dell’unica fede, e lungo il cammino verso la piena comunione tra i cristiani progredisce sotto la guida saggia del nostro amato patriarca Bartolomeo”. Lo ha detto mons. Massimiliano Palinuro, vicario apostolico di Istanbul, salutando il Papa al termine della messa alla Volkswagen Arena, ultimo impegno pubblico di Leone XIV nella terza giornata del suo viaggio apostolico in Turchia. In una terra “dove il cristianesimo e l’islam da secoli convivono gomito a gomito”, ha proseguito il vescovo, “impariamo a riconoscere le reciproche ricchezze e a vivere da fratelli e sorelle, abbattendo i muri di secolari pregiudizi”. Poi il presule ha ringraziato il Papa per il dono della Casa dei pellegrini a Nicea, “già voluto dal suo predecessore: lei ha portato a compimento questo dono come segno del Giubileo della speranza. Ci ha insegnato ad abbattere i muri dell’inimicizia e a costruire muri di fraternità, in modo che noi cristiani in questa terra di Turchia possiamo essere strumenti di giustizia e di pace”.