“Superare lo scandalo delle divisioni che purtroppo ancora esistono e alimentare il desiderio dell’unità per la quale il Signore Gesù ha pregato e ha dato la sua vita”. E’ l’invito rivolto ieri dal Papa ai leader religiosi che hanno partecipato all’incontro ecumenico di preghiera nei pressi degli scavi archeologici dell’antica basilica di San Neofito a Iznik, l’odierna Nicea. La confessione di fede cristologica avvenuta grazie al Primo concilio ecumenico della storia della Chiesa, per Leone XIV, “è di fondamentale importanza nel cammino che i cristiani stanno percorrendo verso la piena comunione: essa infatti è condivisa da tutte le Chiese e Comunità cristiane nel mondo, comprese quelle che, per vari motivi, non utilizzano il Credo Niceno Costantinopolitano nelle loro liturgie”. La fede “in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli, della stessa sostanza del Padre”, ha ricordato infatti il Papa, “è un legame profondo che unisce già tutti i cristiani”: con Sant’Agostino, per Leone, anche in ambito ecumenico possiamo dire che “sebbene noi cristiani siamo molti, nell’unico Cristo siamo uno”. “Partendo dalla consapevolezza che siamo già legati da questo profondo vincolo, attraverso un cammino di adesione sempre più totale alla Parola di Dio rivelata in Gesù Cristo e sotto la guida dello Spirito Santo, nell’amore reciproco e nel dialogo – l’appello di Leone XIV – siamo tutti invitati a superare lo scandalo delle divisioni che purtroppo ancora esistono e ad alimentare il desiderio dell’unità per la quale il Signore Gesù ha pregato e ha dato la sua vita”.