Una mattinata dedicata alle donne e agli uomini che contemplano e salvaguardano la bellezza delle profondità del mare e delle sue creature. È quella organizzata dalle diocesi di Porto-Santa Rufina e di Civitavecchia-Tarquinia con il Giubileo dei sub, che si terrà oggi al Porto turistico di Santa Marinella. L’evento promosso dai due uffici diocesani di apostolato del mare, diretti rispettivamente da don Eduardo Juarez e Fabrizio Giannini, coinvolgerà diving, associazioni subacquee e nuclei subacquei dei diversi Corpi di Stato.
Dopo l’accoglienza, alle 9.30 il vescovo Gianrico Ruzza presiederà la preghiera di ringraziamento e di sostegno per le attività dei sub e per le loro famiglie. Alle 10 i sub si imbarcheranno per l’immersione prevista alle 10.30, quando renderanno omaggio alla statua della Madonna posta nel fondale antistante il porticciolo, con rientro alle 11.30.
Con i loro oltre 120 chilometri di costa, che coprono tutto il litorale settentrionale della regione Lazio, le diocesi sentono la responsabilità di incontrare, dialogare e accompagnare coloro che sono impegnati per lavoro o per passione nei diversi ambiti marittimi. Il settore della subacquea coinvolge persone che vivono lo stupore per la manifestazione della vita e della bellezza nell’ambiente sottomarino. Il richiamo allo splendore del mare chiede dunque di deprecare scelte e pratiche letali per l’integrità e la fragilità dei complessi sistemi biomarini come purtroppo accade con l’inquinamento di plastica e di sostanze chimiche, l’overfishing e i rifiuti della pesca.
«Desidero esprimere la stima e la riconoscenza alle diverse espressioni della subacquea: la subacquea ricreativa, culturale, di ricerca e di servizio alla sicurezza e all’ordine, che ci aiutano a vivere e godere in serenità e armonia il meraviglioso mondo marino», dichiara Gianrico Ruzza.
Per il pastore di Porto-Santa Rufina e di Civitavecchia-Tarquinia, il Giubileo dei sub “sarà un momento importante per la nostra vita ecclesiale perché andiamo a incontrare Dio nella preghiera contemplando l’opera delle sue mani che i subacquei vivono nelle profondità del mare”.
“L’attività subacquea, legata al desiderio di conoscere e scoprire, è un’icona di ciò che rappresenta la vita del cristiano nella sua ricerca del mistero del senso autentico della vita, sottolinea mons. Ruzza, che è vescovo promotore dell’apostolato del mare della Conferenza episcopale italiana, aggiungendo che “le acque del mare sono vita e speranza. Non possono diventare acque di morte, come spesso diceva Francesco pensando ai migranti. Dobbiamo custodire con determinazione il dono del mare e la sua natura di apertura e di incontro perché la vita umana e la biodiversità trovino il loro sviluppo e la loro potenzialità”.