“Seguo con dolore le notizie degli attacchi che continuano a colpire numerose città ucraine, compresa Kyiv”. Lo ha detto il Papa, al termine dell’Angelus di ieri in piazza San Pietro. “Essi causano vittime e feriti, tra cui anche bambini, e ingenti danni alle infrastrutture civili, lasciando le famiglie senza casa mentre il freddo avanza”, ha proseguito Leone XIV, assicurando la sua “vicinanza alla popolazione così duramente provata”: “Non possiamo abituarci alla guerra e alla distruzione! Preghiamo insieme per una pace giusta e stabile nella martoriata Ucraina”. Il Pontefice ha ricordato anche le discriminazioni e le persecuzioni che i cristiani “subiscono in varie parti del mondo”: “Penso, in particolare, a Bangladesh, Nigeria, Mozambico, Sudan e altri Paesi, dai quali giungono spesso notizie di attacchi a comunità e luoghi di culto. Dio è Padre misericordioso e vuole la pace tra tutti i suoi figli! Accompagno nella preghiera le famiglie in Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo, dove in questi giorni c’è stato un massacro di civili, almeno venti vittime di un attacco terroristico. Preghiamo che cessi ogni violenza e i credenti collaborino per il bene comune”.