Guerre: Mattarella, “il loro volto è quello del bambino, della madre, dell’anziano senza difesa”

(Foto Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“Deportazioni, genocidi, hanno caratterizzato la Seconda guerra mondiale. Da allora, il volto della guerra non si riflette soltanto in quello del combattente, ma diviene quello del bambino, della madre, dell’anziano senza difesa. È quanto accade, oggi, a Kiev, a Gaza”. Lo ha sottolineato ieri il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento al Palazzo del Reichstag, sede del Parlamento tedesco a Berlino, in occasione della Giornata del lutto nazionale, 80 anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale.
“La guerra totale esige non la sconfitta, la resa del nemico, ma il suo annientamento. Un accrescimento di crudeltà”, ha osservato il Capo dello Stato, rilevando che “con l’era atomica, un solo gesto può cancellare una città e l’innocenza stessa del mondo”.
Mattarella ha poi aggiunto che è “la democrazia che sorregge l’autorità e la legittima. Superando le tentazioni di totalitarismi che pretendono di essere e rappresentare il tutto. Perché la democrazia parte dal principio di libertà che, a sua volta, si basa sulla universalità dell’uguaglianza tra le persone”. “Nel dopoguerra, la nascita delle Nazioni Unite, le Convenzioni di Ginevra, hanno acceso la speranza di una pace fondata sul diritto, riaffermando un principio fondamentale: la popolazione civile deve essere protetta in ogni circostanza”, ha evidenziato il presidente.

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