“Quando la Chiesa sta dalla parte dei poveri… non sbaglia mai postura. Non avrà tanti applausi, ma avrà la carezza del Vangelo”. Lo ha affermato mons. Erio Castellucci, presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale, nella sua introduzione alla terza Assemblea. Il Cammino, ha detto, “non parla solo alla Chiesa, ma è profezia per la vita sociale e civile”. Ricordando l’esortazione Dilexi te di Papa Leone, mons. Castellucci ha sottolineato che “i poveri sono i nostri evangelizzatori” e che “la Chiesa… deve collocarsi nel mondo come ‘lievito di pace, di concordia, di fraternità’”. Riguardo al Documento di sintesi, oggetto della votazione di oggi, ha affermato: “Non perfetto – ciascuno di noi lo avrebbe scritto almeno in parte diversamente – ma risultato del tentativo di mediare le diverse posizioni e intuizioni; non però in modo compromissorio, ma ‘profetico’”. Il testo, ha ricordato, è frutto del “tentativo di discernere il senso di fede del popolo di Dio”, perché “la profezia non è tanto dei singoli, è dell’intero popolo di Dio”.