È in programma per il 3 e 4 novembre, a Milano, presso Palazzo Lombardia, la prima Biennale dell’accoglienza “L’arte di accogliere”, promossa dal Forum delle Associazioni familiari in collaborazione con Regione Lombardia, Comune di Milano e numerose realtà impegnate nell’affido e nell’adozione. Un grande appuntamento nazionale per riportare al centro dell’attenzione pubblica “il diritto di ogni bambino a una famiglia e la bellezza dell’esperienza dell’accoglienza, al di là delle difficoltà e delle fatiche che la vita familiare comporta”.
“L’idea – spiega Cristina Riccardi, vicepresidente nazionale del Forum famiglie e tra le promotrici dell’iniziativa, in un’intervista pubblicata sul sito web delle Settimane sociali dei cattolici in Italia – ha delle radici lontane nel tempo, perché il Forum con le associazioni che si occupano nello specifico di adozione e d’affido è da anni impegnato sul fronte della sensibilizzazione, della formazione e oggi anche dell’accompagnamento delle famiglie adottive e affidatarie”. Nasce “dalla necessità di raccontare ciò che di bello c’è nell’accogliere un bambino, in termini individuali, personali, per una famiglia, ma anche in termini sociali: il bene che questa esperienza, questa disponibilità genera all’interno della famiglia, ma anche nella società intera”. La Biennale, chiarisce Riccardi, non intende nascondere le fatiche di un sistema complesso: “Chi ne fa esperienza sa bene che si vivono momenti complicati. Ma il desiderio è quello di raccontare le motivazioni che portano comunque le famiglie a rimanere a disposizione di questi bambini”. Per questo, l’obiettivo è “invitare famiglie, amministrazioni, servizi, mondo della politica e dei tribunali a trovare insieme un piccolo impegno, una piccola proposta che possa essere applicata e verificata nell’arco di due anni per iniziare a migliorare il sistema, senza l’ambizione di cambiarlo radicalmente ma attraverso la collaborazione e il dialogo di tutti coloro che vivono questa esperienza, seppure con ruoli diversi”.
Tra gli eventi in programma, nella mattinata del 4 novembre si terrà un dialogo con 280 studenti delle scuole superiori. “Fare cultura dell’accoglienza – spiega Riccardi – significa educare, raccontare, spiegare ai giovani la profondità di queste esperienze. Spesso nella comunicazione si parla solo delle difficoltà, dei problemi che certi tipi di accoglienze possono generare. In realtà, normalizzando e raccontando, si può contenere la paura che la diversità suscita”.