“La categoria del dono” nella vita e nell’opera di san Francesco: è stato questo il fulcro dell’intervento che il Custode di Terra Santa, padre Francesco Ielpo, ha tenuto, sabato 18 ottobre, a Roma, nel corso della Giornata delle Associazioni di volontariato che sostengono progetti in Terra Santa che aveva per tema “Pellegrini di speranza in Terra Santa”. Francesco, ha spiegato il Custode, “ci insegna ad aprire gli occhi e a vedere il Donatore. Francesco ci indica il criterio per vedere al di là delle provvisorie apparenze, di vedere nel mondo che sta fuori di noi, nella nostra storia”. Un insegnamento che vale anche per la Terra Santa, “così duramente tribolata da sempre, attraversata da drammi così grandi da essere apparentemente inspiegabili per una terra che è la culla del Cristianesimo e delle altre grandi religioni monoteistiche. “Francesco – ha aggiunto padre Ielpo – ci insegna a vedere in tutta questa storia il realizzarsi dei doni di Dio perché per credere occorre vedere che la storia è una storia di salvezza, per vedere che questa storia così contraddittoria, così assurda, così piena di ingiustizie è una storia di salvezza occorre avere gli stessi occhi di Francesco che sanno vedere in tutto il manifestarsi continuo dei doni di Dio”. Ma allora, si è chiesto il Custode, “come vedere i doni di Dio oggi in Terra Santa? Come vedere questi doni in quel dramma che si sta consumando, non solo in questi ultimi due anni ma oramai da decenni, da più di un secolo?”. La risposta: “Occorre poter imbattersi in Qualcuno che ancora una volta diventa dono per un altro. Francesco risale sempre all’origine del dono perché la vita diventa meravigliosa quando dal dono riconosci il donatore. Se non c’è un volto che incontra un altro volto anche tutti gli aiuti umanitari di questo mondo non ci faranno mai risalire dal dono al donatore, al Donatore con la D maiuscola, che è l’unica cosa che genera speranza”. “Noi non potremmo essere questi Pellegrini di Speranza in Terra Santa se non entriamo in questa logica. Continuiamo a imparare il metodo di Dio. Francesco l’ha intuito, Francesco l’ha imparato e Francesco l’ha vissuto. Francesco d’Assisi non ha mai creato nessuna opera caritativa. Francesco di Assisi – ha concluso – ha semplicemente imitato Gesù che da ricco che era si è spogliato, si è fatto povero per incontrare tutti gli uomini, per farsi compagno di strada”.