Calcio, calcetto, volley e basket: il Polo della carità “Don Pino Puglisi” al Tiburtino III diventa un punto di riferimento per le attività sportive dei giovani del quartiere. Grazie al contributo della Fondazione Bnl, il Centro giovanile promosso dalla Caritas diocesana di Roma, in Via Venafro 30, dispone di una struttura sportiva polifunzionale, aperta ai giovani del quartiere che frequentano le attività nel Centro giovanile 5D ed ai ragazzi ospiti della Comunità di accoglienza in semi-autonomia per minori stranieri non accompagnati. Si rinnova così la collaborazione tra Caritas e Fondazione Bnl che, nel corso degli anni, ha visto quest’ultima finanziare numerose iniziative per la ristrutturazione di immobili e per attività rivolte alla promozione sociale delle famiglie in difficoltà, all’inserimento socio-lavorativo dei rifugiati politici, al contrasto della povertà educativa e della dispersione scolastica.
Il nuovo centro sportivo polifunzionale è stato inaugurato ieri alla presenza del segretario generale della Fondazione Bnl, Lorena Cristallini, e del direttore della Caritas diocesana di Roma Giustino Trincia. “Sostenere le famiglie nell’educazione – ha sottolineato Giustino Trincia, direttore della Caritas romana – nel contrasto alla dispersione scolastica, nella promozione delle attività sportive e di socializzazione, è fondamentale per contrastare tutte le forme di povertà. Dobbiamo essere al fianco dei ragazzi per aiutarli ad acquisire tutti gli strumenti culturali, prevenendo le forme di marginalità. In questo contesto l’attività sportiva è un tema cruciale, in ambito educativo e di aggregazione. Il Polo dedicato a don Pino Puglisi avrà a disposizione uno strumento in più al servizio dei giovani del quartiere”. “Come Fondazione BNL – ha commentato Lorena Cristallini – siamo orgogliosi di affiancare di nuovo la Caritas, che supportiamo da tanti anni su diversi progetti, e per la quale nutriamo un affetto particolare perché ha a cuore il benessere psicofisico della persona a 360 gradi. Siamo lieti di condividere oggi la gioia di tutti i ragazzi e dell’intero quartiere per questo nuovo spazio dedicato allo sport e alla socialità. Lo sport è infatti un potente strumento di inclusione poiché agisce come linguaggio universale, abbattendo le barriere culturali e favorendo il rispetto reciproco”.