Accoglienza: Firenze, da oggi videoinstallazione “Eldorato” al Museo dell’Opera del Duomo

Sarà visibile da oggi al prossimo 1° dicembre, a Firenze, presso il Museo dell’Opera del Duomo, la videoinstallazione “Eldorato” di Giovanni de Gara. L’opera- viene spiegato in un comunicato – è l’ultimo capitolo e parte integrante del progetto “Eldorato”, una serie di installazioni site-specific realizzate dall’artista impiegando dei teli isotermici dorati, semplici oggetti salva-vita normalmente utilizzati per il primo soccorso ed entrati nell’immaginario collettivo come “coperte dei migranti”. Rivestendo le porte di chiese e luoghi simbolici con questo oro salvifico, che non splende per carati ma per la bellezza e la semplicità del suo messaggio, l’artista propone una riflessione profonda sul tema dell’accoglienza verso ogni individuo, senza distinzione di razza, genere o credo. Partito nel 2018 dalle tre porte dell’abbazia di San Miniato al Monte, il “viaggio” di Eldorato è arrivato nel deserto di Giuda dopo aver fatto tappa in oltre settanta luoghi simbolici italiani (come le chiese e le basiliche di Lampedusa, Genova, Sant’Apollinare in Classe e Parma, il duomo di Napoli, l’Ara Coeli a Roma, il Sacro Convento di Assisi, il carcere di Venezia, il Comune e la cattedrale di Palermo e l’aula magna dell’Università di Bologna).
Nella videoperformance presentata nel Museo dell’Opera del Duomo, l’invito a immaginare e costruire un mondo diverso, con porte aperte a tutti, diventa una meditazione contemplativa sulla relazione tra uomo e divino.
Per mons. Gherardo Gambelli, arcivescovo di Firenze, “Eldorato” è “forse anche il termine audace che, accostando la parola ebraica ‘El’, che significa Dio, all’aggettivo italiano ‘dorato’, ci permette – con audacia evangelica – di accostare a quella di un Dio dorato che è atterrato con una veste nuova, l’immagine dei bisognosi in generale e, in particolare, quella dei migranti sopravvissuti alle acque del Mediterraneo e avvolti – quando soccorsi – nelle coperte isotermiche dorate, oggetto, appunto delle installazioni e delle videoperformance di Giovanni de Gara”. “Se è vero che tutto quello che avremo fatto a uno solo di questi suoi fratelli più piccoli, l’avremo fatto al Signore, allora Egli non ha cessato di bussare alle nostre porte, certo per suscitare sempre di nuovo in noi l’amore (in base al quale, peraltro, saremo giudicati), forse anche per palesarci, Egli l’El dorato, l’illusorietà idolatrica del nostro presunto Eldorado a cui dovremo sottrarci, per ottenere la nostra ricchezza ‘quella vera’ (Lc 16,11)”.

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