Facilitare il dialogo tra i rappresentanti del Terzo Settore e le istituzioni politiche ed economiche del Paese – alla vigilia della legge di bilancio – all’interno di un perimetro valoriale basato su identità, autonomia, unitarietà, inclusività e stimolare l’avvio di una nuova stagione per il Terzo Settore in Italia in cui venga superata la sola natura sociale e volontaristica in funzione di un riconoscimento sempre più forte del suo contributo allo sviluppo economico. Questo il punto di avvio del confronto odierno promosso da Movimento Cristiano Lavoratori dal titolo “Il Terzo Settore opportunità per il Paese”, ospitato questa mattina dal Cnel.
“Le diverse transizioni in corso – tra cui quelle ambientale, geopolitica e digitale – impongono di operare secondo un nuovo paradigma comunitario, dell’economia civile e del dono, diretta espressione del Terzo Settore. Più procede lo scardinamento del modello di società industriale e la società si rende sempre più composita, più il tema del dono, del comunitarismo e dell’altruismo ritrovano il suo posto”, questo l’invito di Renato Brunetta, presidente del Cnel.
“Oggi rimane forte la necessità di proseguire l’intervento di riforma in atto, specialmente in quei settori dove la funzione sociale svolta dalle realtà del Terzo Settore non sembra ancora pienamente riconosciuta e tutelata. Inserire nel Cts una previsione di tipo generale in materia di Irap potrebbe costituire una cornice normativa per affrontare in modo uniforme il tema con un’operazione di condivisione e coordinamento tra Stato-Regioni e Terzo Settore. Per rispondere a un evidente problema di finanza pubblica, proponiamo l’introduzione – almeno inizialmente – di aliquote agevolate uniformi, perché ancora oggi manca una disposizione in grado di evitare che gli enti del Terzo Settore subiscano una pressione fiscale più onerosa di quella che interessa enti e società commerciali. Inoltre, proponiamo – in particolare per i patronati, la cui funzione sociale e di pubblica utilità è evidente – un’aliquota agevolata già destinata alle cooperative sociali. Infine, un’ulteriore iniziativa che, a nome di Mcl, intendo suggerire riguarda l’istituzione di un tavolo tra la Conferenza permanente Stato-Regioni e il Forum degli Ets con compiti di informazione, consultazione e raccordo, in relazione agli indirizzi di politica generale suscettibili di incidere nelle materie di competenza regionale nel campo del Terzo Settore”, ha risposto Alfonso Luzzi, presidente generale di Movimento Cristiano Lavoratori.
“Per il Ministero, la solidarietà e la partecipazione tipiche del Terzo Settore hanno un chiaro valore strategico e lo testimoniano i tanti interventi mossi nella direzione di una maggiore tutela, indirizzati a rendere operativa la disciplina relativa al Terzo Settore e alle imprese sociali che non aveva ancora concreta applicazione. Il nostro lavoro è orientato allo snellimento delle procedure burocratiche, anche grazie al contributo dei rappresentanti qui presenti ma, pur prestando da sempre massima attenzione al Terzo Settore, occorre trovare un bilanciamento con le risorse a nostra disposizione”, ha aggiunto Maurizio Leo, viceministro dell’Economia e delle Finanze.
“Non posso che condividere le diverse visioni di prospettiva emerse oggi, tutte accumunate dall’ambizione di generare il bene a tutti i livelli della società. In questi anni abbiamo ascoltato i rappresentati del Terzo Settore e tanti sono stati gli obiettivi raggiunti, a partire dai 24 milioni di fondi straordinari rivolti al Terzo Settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti”, ha dichiarato Maria Teresa Bellucci, viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali.