Salute: Roma, presentato il report “Insieme per una nuova assistenza ai pazienti con tumori del sangue in Italia”

(Foto Isheo)

Durante il Summit “Blood Cancer Summit. Bridging research, innovation and care”, dedicato oggi a Roma ai tumori del sangue, è stato presentato il report “Insieme per una nuova assistenza ai pazienti con tumori del sangue in Italia” che invita a un cambio di prospettiva: non più solo la malattia, ma la persona al centro del percorso di cura. Una sfida che riguarda da vicino il Sistema sanitario nazionale, chiamato a garantire equità di accesso, continuità di presa in carico e un sostegno reale alle famiglie. Partendo dal concetto “What matters most to people?” si afferma che la progettazione e la pianificazione dei servizi sanitari e dei percorsi assistenziali devono essere realizzate prendendo in considerazione – come elemento fondamentale – cosa “davvero” conta per i pazienti. Questo significa considerare il paziente nella sua totalità per garantire non solo la sopravvivenza, ma anche la qualità della vita e l’inclusione sociale attraverso il suo coinvolgimento attivo.
Negli ultimi anni il trattamento dei tumori ha registrato progressi straordinari. Accanto a chirurgia, radioterapia e chemioterapia sono state sviluppate nuove terapie, tra le quali quelle a bersaglio molecolare, l’immunoterapia e le terapie cellulari. Una sfida rilevante in termini di sostenibilità per il Sistema sanitario nazionale. È necessario trovare un punto di incontro tra l’innovazione terapeutica e la gestione razionale delle risorse, affinché tutti i pazienti, indipendentemente dal territorio o dalla condizione socioeconomica, possano beneficiare delle stesse opportunità di cura.
Il report affronta anche il tema del burden amministrativo per i medici. La crescente quantità di lavoro non clinico, come la gestione di documenti, la compilazione di moduli e l’accesso a sistemi informatici, sottrae il 47% del tempo alla cura dei pazienti, generando stress e frustrazione. Diviene rilevante il delegare. Se la comunicazione con il paziente è importante, altrettanto lo è la loro presa in carico. Una maggiore sinergia tra i diversi livelli assistenziali può offrire numerosi vantaggi: una gestione più fluida e continuativa del percorso di cura, un miglioramento tangibile della qualità della vita dei pazienti, una razionalizzazione delle risorse con conseguente contenimento dei costi e un incremento dell’efficienza operativa.
Rispetto all’assistenza territoriale, negli ultimi anni si è registrata una spinta significativa verso una maggiore sinergia tra ospedale e territorio, con l’obiettivo di estendere i trattamenti, la sorveglianza clinica e i servizi di supporto al di fuori del contesto ospedaliero. Questo processo mira a rafforzare la continuità assistenziale, migliorando la qualità delle cure e l’accessibilità per i pazienti, soprattutto nelle fasi meno acute della malattia. Un impulso decisivo a questa evoluzione è arrivato con l’emanazione del decreto ministeriale 77/2022 che ha ridefinito i modelli organizzativi e gli standard dell’assistenza territoriale all’interno del Servizio sanitario nazionale.
Il report evidenzia l’importanza del supporto psicologico nei pazienti con tumori del sangue e quello delle cure palliative precoci. Se un tempo erano associate esclusivamente alla fase terminale della malattia, oggi trovano applicazione anche nelle fasi iniziali delle patologie, configurandosi come un supporto integrato e continuativo. Intervenendo precocemente, le palliative care permettono un miglior governo dei sintomi, rallentano il deterioramento funzionale e possono favorire una migliore risposta alle terapie.

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