Diocesi: mons. Caiazzo a fedeli Cesena-Sarsina, “a tutti tendo le mie mani”

“Imparerò a conoscervi ascoltandovi e confrontandomi soprattutto con i confratelli sacerdoti, la numerosa comunità dei diaconi, le comunità religiose maschili e femminili, le realtà ecclesiali, le autorità civili e militari. Siamo tutti ‘viandanti di speranza’, soprattutto in questo Anno Santo appena iniziato, a maggior ragione sento di esserlo io nel condividere da subito questo Giubileo appena iniziato”. È quanto scrive l’arcivescovo mons. Antonio Giuseppe Caiazzo alla sua nuova diocesi di Cesena-Sarsina dove Papa Francesco lo ha nominato, chiamandolo da quella retta, sino ad oggi, di Matera-Irsina e Tricarico. “Vengo in questa bella terra di Romagna – scrive mons. Caiazzo – ripetendo una frase di san Pietro a me cara: ‘Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho ve lo do’. Insieme con voi, carissimi sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose, proseguiremo nel cammino sinodale intrapreso: preziosi saranno i vostri consigli e suggerimenti. Voi siete i primi collaboratori del vescovo: senza di voi non potrò operare, perché siete impegnati in prima linea sul territorio e conoscete più di ogni altro gioie e sofferenze, criticità e bellezze, attese e speranze. Cammineremo insieme con l’apporto decisivo del laicato presente anche nella diversità di carismi e ministeri, uniti a Gesù Cristo e alla sua Chiesa, per testimoniare nel quotidiano la bellezza dell’essere cristiani”. Mons. Caiazzo annuncia anche quello che sarà il suo stile: “Collaborare con tutti, anche con le autorità civili e militari alle quali manifesto la mia stima e ringraziamento per quello che fanno quotidianamente a favore del territorio e del bene comune. Il vescovo porta un messaggio di speranza, di fraternità, di pace a tutti, anche ai non credenti o che professano un altro credo: a tutti tendo le mie mani”. Infine “un abbraccio e un pensiero” ai “malati e i sofferenti, i poveri e i fragili: desidero venire a trovarvi nelle vostre case o nei luoghi che abitate, invitandovi a pregare con me per la pace in Ucraina, Palestina, Israele, Libano, Siria, Myanmar, Sudan, in ogni parte del mondo”. Ai giovani: “é mia intenzione vivere un momento d’incontro, di condivisione, di preghiera, di confronto con voi, magari la sera prima dell’ingresso ufficiale in un santuario mariano che mi indicherete”.

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