Gli esiti di una ricerca sociologica condotta sui diaconi permanenti, ad oltre 40 anni dal ripristino di questa presenza nella vita delle Chiese del Nordest, sono stati al centro della riunione dei vescovi della Conferenza episcopale Triveneto, ieri e oggi, presso la Casa di spiritualità di San Fidenzio di Verona.
Allo studio, si legge in un comunicato appena diffuso, ha partecipato oltre il 60% dei 388 diaconi permanenti (età media intorno ai 66 anni). Se da un lato si riscontrano buone e positive relazioni in ambito ecclesiale, soprattutto in termini di stima, permane ancora un certo grado di incertezza e poca definizione sul loro compito nella Chiesa e su come esso venga percepito; vi è, insomma, uno scarto tra il “vissuto” positivo e un’instabile fluidità sul “fare”, sull’esercizio specifico del ministero. Emerge una buona qualità delle relazioni familiari (oltre l’80% dei diaconi sono coniugati) e la stessa professione svolta dal diacono può diventare” positivo luogo di evangelizzazione ed immersione nella realtà”. I diaconi del Triveneto esercitano il loro ministero specialmente nella liturgia, nell’annuncio della Parola e della carità; la maggior parte (oltre i 2/3) opera nel contesto delle parrocchie e/o delle unità e collaborazioni pastorali. Si coglie poi l’esigenza di “valorizzare ed evidenziare maggiormente l’identità del diacono permanente e che essi – i diaconi – risaltino sempre più come segno di unità e carità, conformati a Cristo” e credibili innanzitutto “con l’annuncio della vita”. Nella stessa riunione si è provveduto anche ad un aggiornamento sul percorso in atto per il Convegno catechistico regionale “Un annuncio che incontra la vita. Riscoprire il battesimo, porta della fede”, che vivrà il suo appuntamento finale il 28 settembre ad Aquileia, una comunicazione in vista della “Settimana di spiritualità familiare” che l’Ufficio nazionale Cei organizzerà nel Triveneto nella primavera 2026. Si è infine tenuto un confronto sulle iniziative previste dalle singole diocesi in occasione del Giubileo 2025 .
Seguendo stili e contenuti del lavoro svolto dalla Settimana Sociale di Trieste, i vescovi hanno stabilito di dedicare la prossima “due giorni” in programma a Cavallino (Venezia) il 7 e 8 gennaio 2025 ad approfondire i temi democrazia e partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, rapporto tra identità locali e livelli “superiori” (nazionale, europeo, mondiale ecc.) in un’ottica di bene comune, sussidiarietà e solidarietà. Sarà occasione per riflettere “in modo sinodale, alla luce della dottrina sociale della Chiesa, con la partecipazione anche di rappresentanti delle diocesi e di alcuni ‘testimoni’ ed esperti”, su temi e questioni riguardanti la vita dei territori.