Papa Francesco: “una teologia di soli uomini è una teologia solo a metà”, “la teologia sia accessibile a tutti”

Foto Vatican Media/SIR

“Ci sono cose che solo le donne intuiscono e la teologia ha bisogno del loro contributo. Una teologia di soli uomini è una teologia a metà. Su questo c’è ancora parecchia strada da fare”. Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza i partecipanti al Congresso Internazionale sul futuro della Teologia “Eredità e immaginazione”, promosso dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione e in corso alla Pontificia Università Lateranense. ”Da qualche anno, in molte parti del mondo si segnala l’interesse degli adulti per la ripresa della propria formazione, anche accademica”, ha osservato Francesco: “Uomini e donne, soprattutto di mezza età, magari già laureati, desiderano approfondire la fede, vogliono fare un cammino, spesso si iscrivono a una facoltà universitaria. È un fenomeno in crescita che merita l’interesse della società e della Chiesa”. “L’età di mezzo è una stagione speciale della vita”, ha detto Francesco: “E’ un tempo in cui generalmente si gode una certa sicurezza professionale e solidità affettiva, ma anche il periodo dove i fallimenti si avvertono con maggiore dolore e sorgono nuove domande mentre si sgretolano i sogni giovanili. In questa fase si può percepire un senso di abbandono e, talvolta, l’anima si blocca. E allora si sente la necessità di riprendere una ricerca, magari a tentoni, magari essendo presi per mano. E la teologia è questa compagna di viaggio!”. “Se qualcuna di queste persone bussa alla porta della teologia, delle scuole di teologia, la trovi aperta”, il monito del Papa: “Fate in modo che queste donne e questi uomini trovino nella teologia una casa aperta, un luogo dove poter riprendere un cammino, dove poter cercare, trovare e cercare ancora. Preparatevi a questo. Immaginate cose nuove nei programmi di studio perché la teologia sia accessibile a tutti”.

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