Funerali del missionario don Edy Savietto: Brugnotto (Vicenza), “la sua improvvisa morte ci richiama all’essenziale”

(foto: diocesi di Treviso)
“L’improvvisa morte di don Edy Savietto ci richiama all’essenziale, che per i cristiani è l’annuncio del Vangelo con la propria testimonianza di vita, esattamente come è stato per questo amico e confratello della comune diocesi di origine”. Così mons. Giuliano Brugnotto, vescovo di Vicenza, ha commentato la celebrazione delle esequie del sacerdote trevigiano che si sono svolte in cattedrale a Treviso stamattina. Nell’omelia il vescovo di Treviso, Michele Tomasi, ha richiamato il tratto di autentico innamorato di Dio che tutti hanno riconosciuto in don Savietto sia nella diocesi di origine che in quella di Roraima (Brasile), dov’era arrivato da poco più di un anno per avviare una missione a Pacaraima (Brasile), zona di confine con il Venezuela, in stretta collaborazione con le diocesi di Vicenza e di Padova. Morto improvvisamente lo scorso 20 dicembre, don Edy era già riuscito a trasmettere il suo entusiasmo e desiderio di rendere concreto il messaggio del Vangelo di una vita piena per tutti.
“Mi auguro che questa missione appena iniziata, in collaborazione con una coppia di laici trevigiani, Giorgio Marino e Cristina Boldrini, insieme a don Mattia Bezze, della diocesi di Padova e presente alle esequie a Treviso – ha detto monsignor Brugnotto -, possa continuare perché è un segno importante per tutti: ogni realtà che, pur facendo i conti con le forze umane ridotte e le altre difficoltà, sceglie di aprirsi alle necessità di altri diventa ancor più feconda. E’ la logica della condivisione del poco che ogni persona e realtà è, ma noi confidiamo sempre nel Signore che conduce la sua chiesa per vie misteriose, ma sicure perché nelle sue mani”.
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