Papa Francesco: messaggio Urbi et Orbi, “ancora tanti conflitti, crisi e contraddizione”

“Mentre risuona intorno a noi e nel mondo intero l’annuncio della nascita del Salvatore, sorgente della vera pace, vediamo ancora tanti conflitti, crisi e contraddizioni”. È il bilancio del Papa, nel Messaggio “Urbi et Orbi” dalla Loggia centrale della basilica di San Pietro. “Sembrano non finire mai e quasi non ce ne accorgiamo più”, la denuncia di Francesco: “Ci siamo abituati a tal punto che immense tragedie passano ormai sotto silenzio; rischiamo di non sentire il grido di dolore e di disperazione di tanti nostri fratelli e sorelle”. “Pensiamo al popolo siriano, che vive da oltre un decennio una guerra che ha provocato molte vittime e un numero incalcolabile di profughi”, il primo esempio scelto dal Papa, che ha snocciolato i più tragici conflitti in atto nel mondo”: “Guardiamo all’Iraq, che fatica ancora a rialzarsi dopo un lungo conflitto. Ascoltiamo il grido dei bambini che si leva dallo Yemen, dove un’immane tragedia, dimenticata da tutti, da anni si sta consumando in silenzio, provocando morti ogni giorno”. “Ricordiamo le continue tensioni tra israeliani e palestinesi, che si trascinano senza soluzione, con sempre maggiori conseguenze sociali e politiche”, il cenno di Francesco alla Terra Santa: “Non dimentichiamoci di Betlemme, il luogo in cui Gesù ha visto la luce e che vive tempi difficili anche per le difficoltà economiche dovuti alla pandemia, che impedisce ai pellegrini di raggiungere la Terra Santa, con effetti negativi sulla vita della popolazione”. Infine il riferimento al Libano, “che soffre una crisi senza precedenti con condizioni economiche e sociali molto preoccupanti”.

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