Papa Francesco: Angelus, “le cose di questo mondo producono siccità”. “Chi ha sete di salvezza può attingere gratuitamente da Gesù”

“Cristo è il tempio dal quale, secondo la visione dei profeti, sgorga lo Spirito Santo, che purifica e dà vita”. Lo ha detto il Papa, che nell’Angelus trasmesso in diretta streaming dalla biliotecca del palazzo apostolico vaticano ha commentato il Vangelo di oggi che narra dell’incontro di Gesù con la Samaritana. Gesù, “rompendo ogni barriera, comincia un dialogo in cui svela a quella donna il mistero dell’acqua viva, cioè dello Spirito Santo, dono di Dio”, ha fatto notare Francesco, secondo il quale “al centro di questo dialogo c’è l’acqua: “Da una parte, l’acqua come elemento essenziale, che appaga la sete del corpo e sostiene la vita. Dall’altra, l’acqua come simbolo della grazia divina, che dà la vita eterna”. “Nella tradizione biblica Dio è la fonte dell’acqua viva: allontanarsi da Lui e dalla sua Legge comporta la peggiore siccità”, ha ricordato il Papa citando l’esperienza del popolo d’Israele nel deserto: “Nel lungo cammino verso la libertà, esso, arso dalla sete, protesta contro Mosè e contro Dio perché non c’è acqua. Allora, per volere di Dio, Mosè fa scaturire l’acqua da una roccia, come segno della provvidenza di Dio che accompagna il suo popolo e gli dà vita.  E l’apostolo Paolo interpreta quella roccia come simbolo di Cristo, anzi, come misteriosa figura della sua presenza in mezzo al popolo di Dio in cammino”.

“Chi ha sete di salvezza può attingere gratuitamente da Gesù, e lo Spirito diventerà in lui o in lei una sorgente di vita piena ed eterna”, ha assicurato Francesco: “La promessa dell’acqua viva che Gesù ha fatto alla Samaritana è divenuta realtà nella sua Pasqua: dal suo costato trafitto sono usciti sangue ed acqua. Cristo, Agnello immolato e risorto, è la sorgente da cui scaturisce lo Spirito Santo, che rimette i peccati e rigenera a vita nuova”. “Come la Samaritana, chiunque incontra personalmente Gesù vivo sente il bisogno di raccontarlo agli altri, così che tutti arrivino a confessare che Gesù è veramente il salvatore del mondo, come dissero poi i compaesani di quella donna”, ha concluso il Papa: “Anche noi, generati a vita nuova mediante il Battesimo, siamo chiamati a testimoniare la vita e la speranza che sono in noi. Se la nostra ricerca e la nostra sete trovano in Cristo pieno appagamento, manifesteremo che la salvezza non sta nelle cose di questo mondo, che alla fine producono siccità, ma in Colui che ci ha amati e sempre ci ama, nell’acqua viva che lui ci offre”.

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