Nel 1914 una tregua spontanea mostrò che fermarsi è possibile. Oggi, tra guerre e retoriche belliche, il Natale interroga ancora la nostra capacità di riconoscere l’umano.
Alarm Phone denuncia 116 vittime. Unico sopravvissuto salvato da un pescatore.
Se Gesù nascesse oggi, sarebbe su una barca affondata nel Mediterraneo, in una tenda profughi o sotto le bombe. Il Natale non avviene nei luoghi sicuri, ma tra gli scartati, i poveri, gli invisibili. La luce che celebriamo non abbaglia, ma illumina il buio dell’indifferenza. Riconoscere il Verbo fatto carne significa riconoscerlo nei volti feriti del nostro tempo. Ogni anno il Natale ci chiede questo: accogliere Dio dove il mondo non guarda. Tra le macerie, la fame, l’esilio, nasce ancora la speranza. La vita si fa spazio nel dolore. E solo chi sa vedere quella luce, può diventare davvero figlio della luce. Buon Natale, dove Dio continua a nascere.
Mons. Ryabukha e il Natale nel Donbass, tra guerra, paura, freddo e speranza.
Mons. Fekete racconta il Natale della Chiesa cattolica in Azerbaigian, piccola ma aperta.
In Ucraina sotto attacco, Shevchuk invita a celebrare il Natale con fede: “Vogliono spegnere la nostra luce, ma resistiamo con i cuori aperti alla speranza”.
Nell’ultimo capitolo, l’Italia immagina un giorno senza i suoi 90mila volontari.
Al Bambino Gesù il Natale è luce nella fragilità, segno di speranza e amore concreto.
A Miami primi segnali di dialogo tra Russia e Ucraina. Nessuna svolta, ma prende forma l’ipotesi di una pace duratura oltre la semplice tregua.
Zalone sul Cammino di Santiago, Michieletto debutta con un dramma in costume.
Pizzaballa a Gaza: “Non c’è più guerra, ma tanta povertà. La comunità cristiana resta, testimoniando fede e speranza tra tende e bambini senza scuola”.
PATRIARCHI GERUSALEMME “Centinaia di persone hanno continuato a essere uccise”
“La decisione del Parlamento Ue evidenzia un orientamento ideologico sui temi fondamentali della persona e della vita umana”, afferma il presidente della Comece.
Il presidente della Fafce al Sir commenta il voto odierno con il quale il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione non legislativa: “L’aborto non è un diritto”.
Il biennio 2025-2027 segna per la diocesi di Mantova l’ingresso nella fase della recezione coordinata del Cammino sinodale. Il vescovo Marco Busca indica un cambio di passo.
A quarant’anni dall’Intesa del 1985, la Cei pubblica una nuova Nota pastorale sull’Irc.
