Asilo: accordo sui “Paesi terzi sicuri”. Commissione: “Più veloce il trattamento delle domande”. Dubbi sulla tutela dei diritti dei migranti

(Strasburgo) La Commissione ha emesso un comunicato in relazione all’accordo odierno tra Parlamento e Consiglio Ue sulle nuove norme sull’asilo e sui cosiddetti “Paesi terzi sicuri”, in cui si legge: “La Commissione europea accoglie con favore l’accordo politico provvisorio raggiunto oggi tra il Parlamento europeo e il Consiglio su nuove norme che faciliteranno l’applicazione da parte degli Stati membri del concetto di Paese terzo sicuro. Tali misure aiuteranno gli Stati membri ad accelerare il trattamento delle domande di asilo, a ridurre la pressione sui sistemi di asilo e a ridurre gli incentivi alla migrazione illegale verso l’Ue, preservando nel contempo le garanzie giuridiche per i richiedenti e garantendo il rispetto dei diritti fondamentali”. Sul rispetto del diritto di asilo molte fonti hanno però sollevato dubbi e si ritiene che i migranti possano essere sempre meno tutelati. Infatti il concetto di Paese terzo sicuro “consente agli Stati membri di considerare inammissibile una domanda di asilo quando i richiedenti potrebbero ricevere una protezione effettiva in un Paese terzo considerato sicuro per loro”. Eppure, secondo la Commissione “rimangono in vigore solide garanzie. Ai sensi del diritto dell’Ue, i Paesi terzi possono essere considerati sicuri solo quando i loro sistemi nazionali possono trattare le domande e fornire una protezione efficace ove necessario, garantendo la protezione contro il respingimento e l’assenza di rischi di persecuzione, minaccia alla vita o trattamento inumano o degradante”.

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