“Quanti sono chiamati a responsabilità pubbliche nelle sedi più alte e qualificate, considerino a fondo il problema della ricomposizione pacifica dei rapporti tra le comunità politiche su piano mondiale: ricomposizione fondata sulla mutua fiducia, sulla sincerità nelle trattative, sulla fedeltà agli impegni assunti. Scrutino il problema fino a individuare il punto donde è possibile iniziare l’avvio verso intese leali, durature, feconde”. È l’appello del Papa, che al termine del messaggio per la Giornata mondiale della pace propone “la via disarmante della diplomazia, della mediazione, del diritto internazionale, smentita purtroppo da sempre più frequenti violazioni di accordi faticosamente raggiunti, in un contesto che richiederebbe non la delegittimazione, ma piuttosto il rafforzamento delle istituzioni sovranazionali”. “Oggi, la giustizia e la dignità umana sono più che mai esposte agli squilibri di potere tra i più forti”, la denuncia di Leone XIV: in un tempo “di destabilizzazione e di conflitti, occorre motivare e sostenere ogni iniziativa spirituale, culturale e politica che tenga viva la speranza, contrastando il diffondersi di atteggiamenti fatalistici, come se le dinamiche in atto fossero prodotte da anonime forze impersonali e da strutture indipendenti dalla volontà umana”. Se infatti “il modo migliore per dominare e avanzare senza limiti e seminare la mancanza di speranza e suscitare la sfiducia costante, benché mascherata con la difesa di alcuni valori”, a una simile strategia “va opposto lo sviluppo di società civili consapevoli, di forme di associazionismo responsabile, di esperienze di partecipazione non violenta, di pratiche di giustizia riparativa su piccola e su larga scala”, come auspicava già Leone XIII nella Rerum Novarum. “Possa essere questo un frutto del Giubileo della Speranza, che ha sollecitato milioni di esseri umani a riscoprirsi pellegrini e ad avviare in sé stessi quel disarmo del cuore, della mente e della vita cui Dio non tarderà a rispondere adempiendo le sue promesse”, l’auspicio finale.