“Quanto bisogno di pace, di unità e di riconciliazione c’è attorno a noi, e anche in noi e tra noi!”. Lo ha esclamato il Papa, nell’omelia della messa pronunciata in inglese e presieduta nella Volkswagen Arena. L’immagine citata è quella del profeta Isaia, che sogna un mondo in cui regna la pace: “Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci; una nazione non alzerà più la spada contro un’altra nazione, non impareranno più l’arte della guerra”. “Quanto sentiamo urgente, oggi, questo richiamo!”, ha esclamato Leone XIV, che ha di nuovo preso in prestito l’immagine del ponte, che figura nel motto del viaggio. “Tale immagine può farci pensare anche al famoso grande viadotto che in questa città, attraversando lo stretto del Bosforo, unisce due continenti: Asia ed Europa”, ha detto il Papa: “Ad esso, col tempo, si sono aggiunti altri due passaggi, cosicché attualmente i punti di congiunzione tra le due sponde sono tre. Tre grandi strutture di comunicazione, di scambio, di incontro: imponenti a vedersi, eppure tanto piccole e fragili, se paragonate agli immensi territori che collegano”. “Il loro triplice stendersi attraverso lo Stretto ci fa pensare all’importanza dei nostri sforzi comuni per l’unità a tre livelli”, ha spiegato il Pontefice: “dentro la comunità, nei rapporti ecumenici con i membri delle altre Confessioni cristiane e nell’incontro con i fratelli e le sorelle appartenenti ad altre religioni. Prenderci cura di questi tre ponti, rafforzandoli e ampliandoli in tutti i modi possibili, è parte della nostra vocazione ad essere città costruita sul monte”.