Adolescenti: Pontificia Facoltà Auxilium, oggi un incontro su affettività, dinamiche relazionali e orientamento al futuro

(Foto Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium)

Gli adolescenti di oggi sono immersi nel mondo digitale con le fragilità di questa età, impegnati a ricercare la propria identità e a progettare un futuro professionale. In questa realtà che appare loro sempre più fluida e complessa da vivere, molti giovani italiani tra i 15 e i 29 abbandonano la scuola, non lavorano, non si formano, restano in una sorta di “bolla”, non accedono a servizi di orientamento, ignorano il mercato del lavoro ed aspettano soluzioni dagli adulti, che spesso non arrivano.
Di questa urgente presa in carico degli adolescenti del terzo millennio, hanno dibattuto oggi, alla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium, Anna Grimaldi, psicologa, ricercatrice all’Inapp (Istituto nazionale sull’analisi delle politiche pubbliche), e Stefano Pasta, pedagogista, docente all’Università cattolica di Milano, membro del Centro di ricerca sull’educazione ai media all’innovazione e alla tecnologia (Cremit) dello stesso ateneo. A moderare gli interventi, Mirko D’Angelo, insegnante di religione della diocesi di Porto-Santa Rufina.
Anna Grimaldi ha proposto alcuni obiettivi per migliorare il benessere individuale degli adolescenti e la coesione sociale. Aiutare i ragazzi ad orientarsi nelle professioni secondo le loro inclinazioni e aspirazioni; potenziare la fiducia in se stessi su capacità e competenze; prepararli su possibili fallimenti e su come superare le crisi; stimolarli a partecipare alla vita sociale. Grimaldi si è detta convinta che istruzione, orientamento, occupazione, inclusione sociale e partecipazione civica debbano procedere in parallelo per formare l’identità personale e professionale degli adolescenti.
Ad affrontare la complessità del vivere digitale per gli adolescenti, che sono già nati in questa dimensione, è stato Stefano Pasta, che ha sgombrato il campo da semplificazioni di comodo, invitando a riconoscere l’ibridazione dei saperi e delle esperienze online e offline, ponendosi il punto di vista di formare i “cittadini” digitali. Pasta ha chiesto quindi di considerare i cambiamenti in atto su modalità informative, comunicative, relazionali e sociali con cui gli adolescenti crescono onlife.
Nel dibattito che ne è seguito molte le domande sulle sfide che restano aperte. Gli adulti oggi vivono infatti anch’essi fasi di fragilità e di transizione che li riportano a manifestare gli stessi bisogni degli adolescenti: ascolto, orientamento, accompagnamento. Da qui la richiesta per gli educatori e gli insegnanti di strumenti e opportunità di apprendimento riflessivo, in una società che cambia di continuo velocemente e li interroga sui propri valori, credenze, visione del mondo. Ogni giovane porta con sé nuove prospettive di significato, che si scontrano spesso con gli schemi di decodifica degli adulti. Tenere il passo con gli adolescenti “digitali e fluidi” per sostenerli è difficile e questo non va nascosto.
Da qui l’importanza di un percorso interdiscilplinare di riflessione sui “mondi adolescenti” offerto dalla Facoltà Auxilium per una presa d’atto e di responsabilità degli adulti non più rinviabile.
Con questo incontro, si conclude il percorso interdisciplinare: “Mondi adolescenti: una riflessione educativa” promosso dalla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium”. Le tappe precedenti sono state: “Mondi adolescenti. Una domanda che attende risposta”, all’Università Lumsa, a Roma, il 30 ottobre, e “Mondi adolescenti: tra identità e ricerca di senso”, alla Facoltà “Auxilium”, a Roma, il 22 novembre.

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