Conflitti: Mattarella, “oltre il 90% delle vittime è tra i civili. Questo non può rimanere ignorato e impunito”

(Foto Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“Oggi, secondo le Nazioni Unite, oltre il 90% delle vittime dei conflitti è tra i civili. Questo non può rimanere ignorato e impunito”. È il monito lanciato ieri dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento al Palazzo del Reichstag, sede del Parlamento tedesco a Berlino, in occasione della Giornata del lutto nazionale, 80 anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale.
“Il numero di persone costrette ad abbandonare le proprie case, la propria terra, non ha precedenti. Secondo il rapporto reso noto ad aprile dall’Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati, questi erano 122 milioni, in aumento di anno in anno”, ha ricordato il Capo dello Stato, sottolineando che “anche qui non si tratta di statistiche. Sono volti, persone in cammino, famiglie cancellate, alle quali viene sottratto il futuro che preparavano”. “Il Diritto internazionale umanitario, argine alla disumanità della guerra, è messo in discussione dai fatti”, ha proseguito il presidente, secondo cui “nessuna ‘circostanza eccezionale’ può giustificare l’ingiustificabile: i bombardamenti nelle aree abitate, l’uso cinico della fame contro le popolazioni, la violenza sessuale”. “La caduta della distinzione tra civili e combattenti colpisce al cuore lo stesso principio di umanità”, ha commentato Mattarella: “È l’applicazione sistematica della ignobile pratica della rappresaglia contro gli innocenti. Colpisce l’ordine internazionale, basato sul principio del rispetto tra i popoli e del riconoscimento dell’orrore della guerra, oggi aggravata dal continuo irrompere di nuove armi”.

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