Prosegue ad Assisi il corso di formazione e aggiornamento pastorale dei cappellani militari, che si sta svolgendo presso la Domus Pacis sul tema “Chiesa castrense e processi sinodali: sviluppi di leadership pastorali e il suo presbiterio”.
La relazione di Massimiliano Padula, sociologo e docente alla Lateranense, si è focalizzata su due modelli distinti della prassi organizzativa e dell’esercizio della leadership: la gerarchia e la circolarità. Lo ha fatto attraverso un’analisi del contesto contemporaneo caratterizzato dalla condizione che gli scienziati sociali definiscono “ipercomplessità”. Padula ha condiviso alcuni criteri che un’istituzione ecclesiale dovrebbe concretizzare per gestire le urgenze del tempo presente: “Rinunciare a gerarchie rigide e favorire una maggiore propensione al confronto orizzontale, all’autonomia e alla responsabilizzazione di coloro – consacrati e laici – che, a vario titolo, cooperano per la vita e la missione della Chiesa”. Il docente ha poi spiegato alcune istanze tipiche dell’ipercomplessità: l’incertezza che tocca le dinamiche della fede, sempre meno incidente a livello sociale; il digitale e la sfida dell’intelligenza artificiale; e la prossimità, intesa come dimensione che crea e alimenta il legame sociale tra le persone. Infine, Padula ha sollecitato i cappellani militari a vivere il proprio ministero partendo da una rinnovata comprensione del mistero di Cristo, chiave decisiva per affrontare l’evoluzione culturale prodotta dalla civiltà ipercomplessa e ad adottare stili e linguaggi liberi da comportamenti stagni e in grado di attivare processi integrati e intercettare le nuove priorità pastorali.
Il pastoralista Stefano Bucci, anche lui docente della Lateranense, dopo un lavoro propedeutico avviato qualche mese fa per l’Ordinariato, ha messo in risalto come si stia portando avanti un’opera di discernimento “finalizzata a riconfigurare la dimensione organizzativa e pastorale della chiesa castrense, con particolare attenzione al centro pastorale, ripensandola in prospettiva sinodale e missionaria. A tal fine – ha aggiunto – sta emergendo l’opportunità di introdurre nell’Ordinariato un centro di alti studi che sostenga un lavoro di crescita culturale e formativa dedicato al mondo dei cappellani militari e dei militari stessi. In questo modo – ha concluso – si pensa di favorire l’avvio di processi di dialoghi ecclesiale, interculturale e interreligioso nei peculiari ambiti dell’Ordinariato”. Gli interventi delle due giornate sono stati introdotti da padre Rocco Ronzani, attraverso riflessioni teologico-spirituali centrate sulla figura di sant’Agostino.
Nella serata di ieri l’ordinario militare per l’Italia, mons. Gian Franco Saba, ha presieduto una veglia per la pace nella basilica superiore di San Francesco, conclusasi presso la tomba del Poverello nella cripta della basilica. Alla veglia ha partecipato il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Nella sua riflessione, il vescovo in merito alla pace, ha evidenziato “il pericolo della supremazia degli egoismi; quello della violenza, a volte frutto della dispersione di singoli e di popoli che non si vedono riconosciuti”. “La pace – ha continuato mons. Saba – si basa sulla formazione di un nuovo spirito, di una nuova mentalità; una nuova pedagogia deve educare le nuove generazioni al reciproco rispetto”.