Leone XIV: “bambini, adolescenti e giovani esposti a fragilità inedite”

“I mutamenti rapidi e profondi espongono bambini, adolescenti e giovani a fragilità inedite”. Lo scrive il Papa, nella lettera apostolica “Disegnare nuove mappe di speranza”. Sessant’anni dopo la “Gravissimum educationis” e a cinque dal Patto educativo globale, “non basta conservare: occorre rilanciare”: “Chiedo a tutte le realtà educative di inaugurare una stagione che parli al cuore delle nuove generazioni, ricomponendo conoscenza e senso, competenza e responsabilità, fede e vita”. Per Prevost, quindi, sono ancora attuali i sette percorsi del Patto educativo globale consegnatoci da Papa Francesco: “porre al centro la persona; ascoltare bambini e giovani; promuovere la dignità e la piena partecipazione delle donne; riconoscere la famiglia come prima educatrice; aprirsi all’accoglienza e all’inclusione; rinnovare l’economia e la politica al servizio dell’uomo; custodire la casa comune. Queste ‘stelle’ hanno ispirato scuole, università e comunità educanti nel mondo, generando processi concreti di umanizzazione”. A queste sette vie, Leone aggiunge tre priorità: “La prima riguarda la vita interiore: i giovani chiedono profondità; servono spazi di silenzio, discernimento, dialogo con la coscienza e con Dio. La seconda riguarda il digitale umano: formiamo all’uso sapiente delle tecnologie e dell’IA, mettendo la persona prima dell’algoritmo e armonizzando intelligenze tecnica, emotiva, sociale, spirituale ed ecologica. La terza riguarda la pace disarmata e disarmante: educhiamo a linguaggi non violenti, riconciliazione, ponti e non muri; ‘Beati gli operatori di pace’ (Mt 5,9) diventi metodo e contenuto dell’apprendere”.

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