La Pontificia Università Cattolica del Cile ha pubblicato in questi giorni i risultati, rilanciati con enfasi dal quotidiano El Mercurio, dell’inchiesta nazionale Bicentenario 2025, che rivelano un leggero recupero della fiducia dei cileni nei confronti della Chiesa cattolica. Dopo anni di profonda crisi, innescata principalmente dagli scandali di abusi sessuali, l’istituzione registra un timido ma significativo aumento, seppur rimanendo su livelli storicamente bassi. Secondo l’ultima edizione del sondaggio, la percentuale di cileni che dichiara di avere fiducia nella Chiesa cattolica ha raggiunto il 22% nel 2025, il punto più alto degli ultimi nove anni. Il dato segna un miglioramento rispetto al picco negativo del 17% registrato nel 2018, all’apice delle denunce per abusi e del loro insabbiamento. Nonostante il recupero, il cammino è ancora lungo: i dati storici mostrano come, prima che la crisi esplodesse, la fiducia superasse il 60%. Questo dimostra che il processo di ricostruzione è ancora in una fase iniziale, ma che gli sforzi fatti per affrontare le denunce e avviare riforme interne hanno iniziato a dare qualche frutto, anche se marginale.
Proprio ieri, Papa Leone XIV ha ricevuto i vescovi del Comitato Permanente della Conferenza episcopale cilena. Durante l’udienza, l’arcivescovo René Rebolledo, presidente della Cech, ha invitato formalmente il Santo Padre a compiere una visita apostolica nel Paese. Il Papa ha ringraziato per l’invito, affermando che “sarebbe per lui motivo di grande gioia tornare in Cile”. Mons. Rebolledo ha dichiarato dopo l’incontro: “Abbiamo vissuto un momento molto fraterno con il Papa, che ci ha incoraggiato a continuare ad essere una Chiesa che ascolta, dialoga, accompagna e promuove la partecipazione”.