Ospedale Bambino Gesù: card. Parolin, “ricerca e cura sono vie della stessa chiamata a servire la vita”

“La ricerca e la cura sono entrambe vie della stessa chiamata: servire la vita. Una responsabilità che unisce l’etica, la scienza e la solidarietà”. Così il segretario di Stato della Santa Sede, card. Pietro Parolin, nel corso dell’evento a Roma dal titolo “La Ricerca X la Cura”, organizzato all’Irccs Ospedale pediatrico Bambino Gesù, dove è stato presentato il nuovo laboratorio per le terapie geniche. Il cardinale ha ricordato il successo dell’ospedale in diversi campi medici, tra cui i trapianti, incoraggiando i professionisti a continuare a dire “sì alla ricerca” e a non rifiutare mai l’accoglienza e le cure a nessuno. “Il Bambino Gesù – ha detto – non si distingue solo per il suo ‘sì’ alla ricerca, ma anche per ciò che non smette mai di fare: non dire ‘no’ a nessuno. È un luogo che non rifiuta le cure e trova sempre un modo per accogliere chi bussa, anche da luoghi lontani del mondo, soprattutto se segnati da povertà o conflitti. È un luogo che accoglie ogni bambino, ogni famiglia, anche quando la guarigione non è possibile. Un luogo che non misura il proprio successo solo in base ai risultati clinici e scientifici, ma alla capacità di restare accanto, ascoltare, accompagnare. Così, da quarant’anni, il Bambino Gesù unisce scienza e carità, fede e intelligenza, ricerca e cura, per testimoniare che ogni bambino, ogni persona sofferente, è il volto di Cristo da accogliere e da amare”. In conclusione, Parolin ha ringraziato il personale per il loro lavoro, che unisce fede e intelligenza, e ha invocato l’aiuto di Pier Giorgio Frassati: “Vi assista nel percorso e nelle sfide che attendono l’ospedale del Papa nei prossimi anni la figura luminosa di Pier Giorgio Frassati, legato alla famiglia fondatrice del Bambino Gesù, il cui volto sorridente accoglie bambini e famiglie dalla targa posta davanti alla cappella della sede del Gianicolo, ricordando come ‘la nostra salute deve essere messa al servizio di chi non ne ha, altrimenti si tradirebbe il dono stesso di Dio e la sua benevolenza’”.

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