“Oratorio Italia. Viaggio nel Paese del bene”. E’ il titolo del libro edito da Rubbettino di Alessia Ardesi che verrà presentato il 4 novembre a Bologna con il card. Zuppi e Aldo Cazzullo presso la libreria Coop Ambasciatori e il 5 novembre a Roma presso la Comunità di Sant’Egidio con Aldo Cazzullo, Marco Impagliazzo, mons. Vincenzo Paglia e il Presidente della Camera Lorenzo Fontana. Il testo è presentato da una prefazione del card. Pietro Parolin. Il libro – si legge in un comunicato – è “un’inchiesta narrativa che attraversa il Paese da nord a sud raccogliendo voci di sportivi, musicisti, generali, giornalisti e sacerdoti. Ne emerge un mosaico che racconta non solo la storia di un modello educativo nato con don Bosco, ma anche la sua sorprendente attualità”. Uno degli aspetti più significativi messi in luce dal volume è l’apertura degli oratori alle comunità straniere. Già dieci anni fa, una ricerca nella diocesi di Milano segnalava che il 27% dei ragazzi dell’oratorio estivo era di origine straniera (di cui un quarto musulmani), che il 26% dei frequentanti il doposcuola era figlio di immigrati e che in alcuni oratori la presenza di minori non italiani toccava il 40-50%. Numeri che hanno trasformato i cortili parrocchiali in veri laboratori di convivenza multiculturale. Non luoghi di indottrinamento, ma spazi inclusivi in cui i figli di immigrati potevano giocare, studiare e stringere amicizie alla pari con i coetanei italiani. Secondo Ardesi, proprio questa capacità di accoglienza ha impedito al nostro Paese di conoscere le banlieue-ghetto che hanno incendiato altre città europee.