La diocesi di Playmooth sta vivendo la “Settimana contro la schiavitù” (13-19 ottobre), “un’importante opportunità per sensibilizzare sul tema della tratta di esseri umani e della schiavitù moderna, e per incoraggiare amici, familiari, colleghi, aziende e governi a fare tutto il possibile per prevenirle e proteggere le vittime”, spiega il sito della diocesi. Lo scopo di questo tempo, in sintonia con l’anno giubilare, è offrire l’opportunità di riflettere sul fatto che la fede cristiana spinge a sostenere la dignità di ogni essere umano, opporsi a ogni forma di sfruttamento, vivere il mandato evangelico di amare il prossimo e impegnarsi per un mondo in cui tutti possano vivere in libertà e dignità. Si stima che oggi nel Regno Unito vivano più di 120.000 vittime; nel 2024, è stato registrato il numero record di 19.125 potenziali vittime identificate, che ora devono affrontare un percorso complicato per trovare un lavoro sicuro e protetto, un alloggio sicuro, l’accesso a un’assistenza sanitaria di alta qualità per affrontare il trauma, l’integrazione e l’accoglienza nella società. La diocesi invita, in collaborazione con la Caritas, a capire come individuare i segnali della schiavitù moderna, quali i numeri utili da chiamare per chiedere aiuto o per segnalare problemi, come organizzare un momento nelle parrocchie per riflettere sul tema della schiavitù moderna. Tre ulteriori indicazioni ai fedeli: sostenere enti di beneficenza locali e campagne nazionali per sensibilizzare e chiedere azioni per proteggere le vittime della tratta di esseri umani e della schiavitù moderna; essere un consumatore responsabile (thegoodshoppingguide.com), pregare per le vittime della tratta di esseri umani e della schiavitù moderna.