Belgio: religiose fiamminghe, “scioccate per gli abusi, invitiamo le vittime a presentare denuncia”

“Siamo scioccate dal misbruik e colpite dal coraggio delle vittime che hanno deciso di raccontare la loro storia. Condanniamo ogni forma di abuso e offriamo alle vittime le nostre scuse e il nostro cordoglio”. Lo afferma suor Mieke Kerckhof, presidente dell’Unione dei religiosi e delle religiose delle Fiandre (UrV), dopo la messa in onda della seconda puntata della serie televisiva “De Nonnen” su Vtm, dedicata agli abusi sessuali avvenuti nell’orfanotrofio Sint-Vincentius di Zelem e nello Stella-Maris di Kortrijk. L’UrV invita “le vittime a presentare comunque denuncia alla Giustizia” e ricorda che “all’interno della Chiesa le persone possono rivolgersi per fatti anche prescritti al punto di accoglienza tramite info.misbruik@kerknet.be, dove trovano ascolto, informazioni, riconoscimento e accompagnamento”. Le vittime che hanno già segnalato ma sentono il bisogno di un colloquio aggiuntivo dopo la trasmissione possono anch’esse rivolgersi al servizio. Una delle persone che ha testimoniato nella puntata, su consiglio di Rik Devillé, ha contattato il punto di accoglienza della Chiesa per l’abuso di minori, che ha riconosciuto il racconto, confermato il misbruik e raggiunto un accordo. In un’intervista a “Humo” ha dichiarato di sentirsi finalmente creduto e di poter dare un posto alla sua esperienza. In Belgio tutte le informazioni su come segnalare abusi in relazioni pastorali, i rapporti, i codici di condotta e le iniziative intraprese dalla Chiesa sono raccolte in un portale unico. La Chiesa sta inoltre rafforzando il piano d’azione sugli abusi attraverso la fondazione Dignity, che riunisce vescovi e superiori religiosi in dialogo con vittime, autorità e partner sociali. Jessika Soors, nominata coordinatrice nazionale, sottolinea: “La lotta contro gli abusi nella Chiesa è impegnativa, ma useremo le raccomandazioni della commissione parlamentare come bussola per un approccio multidisciplinare che risponda ai bisogni delle vittime”.

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