Diocesi: Modena, la Fondazione Muratori in dialogo con inquilini e cittadini. Presentati i risultati del primo anno di operatività

Poco più di un anno fa, nel maggio 2024, su indicazione dell’mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola e vescovo di Carpi, è stata costituita la Fondazione Ludovico Antonio Muratori, che raccoglie il testimone di nove enti preesistenti – già sorti da altrettante opere pie, alcune risalienti al 1700 – per dare continuità ai mandati di carità e solidarietà verso famiglie e persone in difficoltà.
A tale riguardo, in un’ottica di trasparenza, la Fondazione ha condiviso con i propri inquilini e con la cittadinanza i primi frutti di quindici mesi di operato. L’incontro si è tenuto al Parco Amendola, alla presenza di mons. Giuliano Gazzetti, vicario generale della diocesi di Modena-Nonantola, mons. Erio Castellucci, che presiede la Fondazione, il vicepresidente, il sindaco di Modena Massimo Mezzetti, e il direttore Federico Valenzano. Nel suo intervento mons. Castellucci ha commentato l’importanza di festeggiare il primo anno della Fondazione “all’interno di un parco pubblico, di un luogo cittadino”, osservando che l’ente “non ha solo la finalità di soddisfare l’indispensabile diritto alla casa, ma di promuovere uno sviluppo integrale umano”. Il presule ha sottolineato che la Flam è amministrata dalla diocesi, dal Comune di Modena e dalla Provincia come “un bene comune da custodire con gli inquilini, che immaginiamo come soggetti attivi”, anziché come “destinatari passivi di un servizio”. “Solo una gestione di soluzioni abitative in ottica di responsabilità condivisa” può “valorizzare appieno il patrimonio ricevuto, due secoli orsono, da molti benefattori”. La Fondazione è proprietaria di circa 300 alloggi, di cui 205 posti nel territorio di Modena e, da statuto, non si limita a stipulare contratti di locazione a canone agevolato, ma eroga anche contributi economici, borse di studio e altre forme di sostegno. In questi mesi l’ente ha incontrato oltre 70 nuclei di diverse nazionalità alla ricerca di una soluzione abitativa e ha provveduto all’inserimento di 22 nuove famiglie. Inoltre ha avviato progetti formativi rivolti a 30 famiglie con la finalità di “rafforzare le competenze abitative” e quindi la capacità di gestione “autonoma e responsabile” dell’appartamento. Il rapporto tra la Fondazione Muratori e i propri inquilini si basa sul principio sinodale della corresponsabilità. La Flam si impegna a “offrire supporto personalizzato ai più vulnerabili, valorizzare il patrimonio immobiliare e gestire il bene affidato con progetti che al massimo hanno dieci anni di durata”. Agli inquilini, che sono considerati in primo luogo cittadini a pieno titolo, è richiesto di essere parte attiva nella vita del condominio, della comunità di vicinato e della più ampia comunità cittadina, gestendo l’abitazione come un “luogo di relazioni”, da “usare con responsabilità”, contribuendo alla “cura degli spazi comuni”. In fondo – commentano gli operatori – “il ‘noi’ è l’unica soluzione alle sfide attuali”.

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