“Come Chiesa italiana, continueremo ad alleviare la crisi umanitaria e la sofferenza inaccettabile e ingiustificabile con ulteriori iniziative di cui daremo notizia prossimamente”. Lo ha annunciato il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, aprendo il Consiglio permanente dei vescovi italiani, in corso a Gorizia fino al 24 settembre. “La guerra è il fallimento della politica e dell’umanità”, ha tuonato il cardinale: “Avviene in Ucraina, dopo qualche recente speranza di negoziato – che speriamo sia con tenacia e creatività perseguita -, mentre nuove truppe vengono schierate sul terreno e i bombardamenti continuano sistematicamente. Il futuro sembra essere nel confronto militare. La guerra sfugge di mano anche a chi la provoca e crede di circoscriverla o indirizzarla, come avviene quando si accende un fuoco. È avvenuto un cambio di paradigma, ormai generalizzato, con la riabilitazione della guerra come strumento politico o di affermazione dei propri interessi”. La pace, dalla Seconda Guerra mondiale, “era stata l’ideale e lo scopo della politica internazionale”, ha ricordato Zuppi citando la Carta delle Nazioni Unite, che ha come primo obbiettivo: “salvare le future generazioni dal flagello della guerra, che per due volte nel corso di questa generazione ha portato indicibili afflizioni all’umanità”.