Aula gremita oggi pomeriggio all’Università Lumsa di Roma per il convegno “Il cinema racconta la storia. 1945: il tempo della libertà”, che ha concluso la tre giorni di accoglienza delle matricole del corso di laurea in scienze politiche e studi internazionali. Una riflessione sul tema della libertà e della responsabilità personale. Per l’occasione è stato proiettato il docufilm “Liliana” – distribuito dalla Lucky Red – sulla storia della senatrice Liliana Segre, che a 13 anni visse il dramma della deportazione ad Auschwitz insieme al padre. La Lumsa nel 2020 le ha conferito la laurea ‘honoris causa’ in Relazioni internazionali per il suo impegno civile e sociale. Il senso di questo evento è “un momento di raccordo tra istituzioni e cultura”, ha detto Francesco Bonini, rettore dell’università. “In una situazione europea mondiale così preoccupante investire insieme sulla cultura e sulle istituzioni è un messaggio potente che ci riporta a quel che è successo dopo il grande conflitto della Seconda guerra mondiale. La parola guerra non deve tornare nel nostro presente”. Cita il pensiero di Sant’Agostino sul tempo Andrea Ciampani, ordinario di storia contemporanea alla Lumsa, “le vicende del ’45 lasciano una forte eredità, ma gli storici sanno bene che da una parte lo studio della storia può essere maestra di vita, ma che allo stesso modo la storia non spiega tutto l’uomo, né lo contiene”. E conclude con le parole dette dalla senatrice nel docufilm: “Riconoscere e accettare la storia è superare la prigionia del tempo”.