Nella risoluzione approvata oggi dall’Europarlamento sul conflitto in Medio Oriente, frutto di lunghe mediazioni tra i gruppi politici (non appare, ad esempio, il termine “genocidio” contenuto in una prima versione del testo) i deputati esprimono seria preoccupazione per la “catastrofica” situazione umanitaria a Gaza e sollecitano un’azione urgente da parte dell’Ue. Il Parlamento condanna il blocco degli aiuti umanitari a Gaza da parte del governo israeliano, “che ha provocato una carestia nel nord di Gaza”, e chiede l’apertura di tutti i pertinenti valichi di frontiera. Invita a ripristinare con urgenza il mandato e i finanziamenti dell’Unrwa, con un controllo rigoroso, e si oppone fermamente all’attuale sistema di distribuzione degli aiuti.
I deputati, allarmati dalle gravi carenze alimentari e dalla malnutrizione dovute alla restrizione degli aiuti, chiedono “accesso pieno, sicuro e senza ostacoli a cibo, acqua, forniture mediche e riparo, nonché il ripristino immediato delle infrastrutture vitali”. Sollecitano tutte le parti a rispettare i propri obblighi umanitari ai sensi del diritto internazionale.
I deputati chiedono un cessate il fuoco immediato e permanente e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi israeliani detenuti a Gaza, invitando l’Ue e gli Stati membri ad avvalersi della loro influenza diplomatica “per esercitare pressioni su Hamas affinché accetti di liberare tutti gli ostaggi”.
Il Parlamento condanna nei termini più duri i “crimini barbari” di Hamas contro Israele e chiede sanzioni concrete contro il gruppo terroristico, riaffermando l’impegno per la sicurezza di Israele e il suo “inalienabile diritto all’autodifesa” nel rispetto del diritto internazionale.
Tuttavia, sottolinea che tale diritto non può giustificare azioni militari indiscriminate a Gaza e esprime preoccupazione per le continue operazioni militari nella Striscia di Gaza, “che si sono tradotte in sofferenze insopportabili per la popolazione civile”, denunciando allo stesso tempo l’uso di civili come scudi umani da parte di Hamas.
Il Parlamento invita le istituzioni e i Paesi Ue a compiere passi diplomatici per garantire l’impegno verso la soluzione dei due Stati, con progressi politici concreti verso la sua realizzazione, in vista dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del settembre 2025. Sottolinea la necessità di una completa smilitarizzazione a Gaza e dell’esclusione di Hamas dal governo, chiedendo il ritorno di un’Autorità palestinese riformata come unico organo di governo.
Secondo i deputati, la creazione di uno Stato di Palestina “è fondamentale per la pace, la sicurezza di Israele e la normalizzazione regionale”.