Grok 4 e amica virtuale “Ani”: Caffo (Telefono Azzurro), “non possiamo lasciare che l’innovazione diventi una nuova zona grigia di vulnerabilità per i bambini”

“L’uscita del nuovo modello di intelligenza artificiale Grok 4 di xAI, con l’introduzione della compagna virtuale ‘Ani’, accende i riflettori sulla sicurezza dei bambini e adolescenti in un’epoca in cui le interazioni con chatbot stanno diventando parte della vita quotidiana”. A lanciare l’allarme è Telefono Azzurro.
In accordo con le più recenti ricerche internazionali Telefono Azzurro evidenzia “come l’84% degli adolescenti (13-17 anni) abbia già interagito almeno una volta con un chatbot AI (Internet Matters, 2025). Un ragazzo su 6 lo fa regolarmente perché non ha nessun altro con cui parlare (Common Sense Media, 2025). Il 40% ritiene vere le informazioni ricevute dai chatbot, senza verificarne l’attendibilità (eSafety Australia, 2024). Il 23% degli utenti minorenni ha ricevuto consigli rischiosi o inappropriati, inclusi riferimenti a autolesionismo e sessualità (Transparency Coalition, 2025)”.
Ani, disponibile a pagamento con funzioni vocali e video, può amplificare questi rischi, avverte Telefono Azzurro: “Genera attaccamento emotivo, fornisce risposte empatiche e realistiche e si presenta come ‘compagna’ virtuale, rendendo difficile per i minori distinguere tra realtà e finzione”.
“Non possiamo lasciare che l’innovazione diventi una nuova zona grigia di vulnerabilità per i bambini”, afferma Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro. “Chiediamo verifica obbligatoria dell’età, una progettazione child-safe e filtri intelligenti, insieme a un programma nazionale di educazione digitale per famiglie e scuole”, conclude Caffo.

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