Migranti: Caritas italiana, presentato il progetto PeaceMed per affrontare le sfide della regione mediterranea

(foto: Caritas italiana)

Migranti, giovani, Mediterraneo e fraternità: sono queste le parole chiave del progetto PeaceMed, portato da Caritas Italiana a Migramed – l’evento annuale dedicato ai temi delle migrazioni che quest’anno si è svolto a Salerno – come esempio virtuoso di advocacy e coinvolgimento delle comunità locali. A presentarlo, il direttore di Caritas Italiana, don Marco Pagniello, che ha sottolineato come PeaceMed incarni pienamente lo stile Caritas: “non solo denuncia profetica, ma costruzione concreta di reti, relazioni, nuove soluzioni”. “Un pilastro fondamentale dell’azione di Caritas è l’advocacy – ha spiegato don Pagniello – ovvero un impegno costante di animazione e stimolo sociale. Significa portare all’attenzione della società e della politica le istanze dei poveri, dei migranti, dei vulnerabili, affinché nessuno sia dimenticato”. È proprio in questa cornice che nasce PeaceMed, progetto promosso da Caritas Italiana per affrontare in modo integrato le sfide della regione mediterranea, crocevia di culture, conflitti e speranze. “Con PeaceMed – ha proseguito don Pagniello – vogliamo rafforzare le competenze delle organizzazioni della società civile delle tre sponde del Mediterraneo, promuovendo la ‘pace come bene comune’. Ai giovani, in particolare, è affidato il compito di essere costruttori di ponti, dove altri alzano muri”. PeaceMed non si ferma alla riflessione: si traduce in iniziative concrete, dialogo, formazione, cooperazione transnazionale. Uno stile pedagogico e partecipativo, che guarda alla pace non come sogno astratto ma come “eredità collettiva” da custodire ogni giorno attraverso relazioni, ascolto e cura reciproca. “La carità – ha concluso don Marco Pagniello – guida questo cammino. Ci chiede di creare comunità inclusive, di riconoscere nell’altro una parte di noi stessi. PeaceMed non è un punto di arrivo, ma l’inizio di un percorso condiviso. Perché la pace non è mai solo un progetto: è una responsabilità”.

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