Presentato oggi, mercoledì 25 giugno, nella sala conferenze della Casa della Carità di Treviso, il primo bilancio sociale della Fondazione Caritas Treviso: un documento che raccoglie e racconta il primo anno di attività della Fondazione, braccio operativo della Caritas tarvisina subentrato all’Associazione Emiliani Onlus. Alla presenza del presidente mons. Mauro Motterlini, del direttore don Bruno Baratto, della vicedirettrice Paola Pasqualini e della referente del Centro di ascolto, Cecilia Gastaldon, è stato tracciato un resoconto dettagliato e partecipato dell’impegno portato avanti nel 2024. Cinque le aree principali di intervento: il Centro di ascolto e la Casa della carità (oltre 21mila pasti, quasi 2mila ascolti e 6.460 pernottamenti), le attività con i giovani (oltre 4.000 studenti coinvolti in percorsi educativi e 450 bambini seguiti nei doposcuola), i progetti legati alla giustizia e al carcere (oltre 800 pacchi distribuiti ai detenuti, 15mila euro in aiuti concreti), l’animazione territoriale e la risposta alle emergenze. A rendere possibile tutto ciò, il contributo di 110 volontari e di circa 2.000 donatori, che hanno sostenuto l’opera della Caritas con oltre 500mila euro. Non un semplice adempimento formale, ma uno strumento per restituire in trasparenza alla comunità – ecclesiale e civile – l’impegno quotidiano a favore dei più fragili. “Questo bilancio – si legge nel documento – è anche un invito: a conoscere e riconoscere il bene che si compie e a coltivare, insieme, la cura del bene comune”. Al centro, il valore della partecipazione: dai laboratori artistici con persone senza dimora, alle esperienze formative con i giovani, fino alla co-progettazione con i detenuti e le realtà sociali del territorio. Un processo che, come sottolineato durante la presentazione, richiede tempo, dedizione e uno sguardo di lungo periodo. Perché la carità non è solo servizio, ma anche stile di vita condiviso.