Leone XIII: mons. Viganò, “abbracciò con coraggio e senza complessi la modernità”

“Leone XIII abbracciò con coraggio e senza complessi i nuovi strumenti di comunicazione”. Lo ha detto mons. Dario Edoardo Viganò, vicecancelliere della Pontificia Accademia delle scienze e delle scienze sociali, intervenendo alla Sala delle Bandiere dell’UniNettuno nel convegno “Leone e le cose nuove. Il papato nelle rivoluzioni tecnologiche”, sottolineando come il Papa della Rerum novarum mostrò un “atteggiamento di grande apertura fiduciosa” verso le novità tecniche del suo tempo, come la fotografia e il cinema. Tra le immagini analizzate, l’affresco “Le Belle Arti benedette dalla Religione” nei Musei Vaticani, dove “compare un apparecchio fotografico in un contesto classico, a simboleggiare l’accoglienza della modernità da parte della Chiesa”. Leone XIII – ha aggiunto Viganò – si fece filmare nel 1898 dall’operatore Dickson, segnando “un gesto paradigmatico di apertura” che “offre la sua benedizione non solo agli operatori ma anche a chi avrebbe visto quelle immagini”. Un insegnamento, ha concluso, che oggi ispira anche il pontificato di Leone XIV: affrontare le sfide dell’intelligenza artificiale con il patrimonio della dottrina sociale.

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