In Belgio sarà una donna di 36 anni a ricoprire l’incarico di coordinatrice nazionale della Fondazione Dignity e svolgerà pertanto “ora un ruolo chiave nella lotta contro gli abusi sessuali all’interno della Chiesa cattolica”. La Fondazione Dignity – fa sapere la Conferenza episcopale belga in un comunicato diffuso oggi – ha nominato Jessika Soors per questo nuovo ruolo ed entrerà in carica il 10 marzo. La Fondazione Dignity – incaricata dalla Conferenza episcopale belga di proseguire lo sviluppo e il coordinamento del Piano per combattere gli abusi sessuali nella Chiesa cattolica in Belgio – riunisce vescovi e superiori religiosi. Jessika Soors ha conseguito un master in studi arabi e studi islamici e vanta una vasta competenza, a livello locale, fiammingo e federale, nel campo della convivenza, della sicurezza e delle convinzioni religiose e filosofiche. È stata coordinatrice della deradicalizzazione per la città di Vilvoorde in un periodo in cui molti giovani partivano per combattere in Siria. È stata ora chiamata a coordinare l’attuazione del piano d’azione contro gli abusi sessuali in collaborazione con il governo e altri partner della società civile interessati. Fungerà da “punto di contatto” in modo che “la lotta contro gli abusi sessuali si avvicini sempre di più alla società e alle esigenze delle vittime”, si legge nel comunicato dei vescovi belgi. “Tutti nel nostro Paese hanno condiviso il dolore delle vittime negli ultimi anni”, dichiara la Soors. “La lotta contro gli abusi sessuali nella Chiesa si trova ad affrontare grandi sfide. Le raccomandazioni della commissione parlamentare d’inchiesta fungeranno da bussola”. Per mons. Luc Terlinden, arcivescovo di Malines-Bruxelles e vescovo referente per gli abusi sessuali nelle relazioni pastorali, questa nomina costituisce una tappa importante nella realizzazione del piano d’azione rafforzato della Chiesa in Belgio. “Il coordinatore nazionale – spiega il vescovo – sarà una figura chiave nel nostro rinnovato piano d’azione nella lotta contro gli abusi sessuali nelle relazioni pastorali. Sono fiducioso che Jessika Soors sarà all’altezza degli importanti compiti che la attendono e che continuerà a sviluppare la nostra politica di tolleranza zero, in collaborazione con i sopravvissuti, il governo e altri partner sociali”.