Diocesi: Genova, Sant’Egidio ricorda i senza dimora morti in strada

Domani mattina la Comunità di Sant’Egidio di Genova ricorderà le persone senza fissa dimora morte negli ultimi tempi nel capoluogo ligure. Solo nell’ultimo anno sono state dodici persone di cui cinque decedute per strada. “Vogliamo ricordarle e lavorare perché cresca la sensibilità verso i fragili nella nostra città” ha affermato Maurizio Scala di Sant’Egidio Genova. La cerimonia avrà inizio alle 11.30, nella basilica della SS. Annunziata del Vastato. Saranno presenti volontari della comunità e vari senza fissa dimora per ricordare insieme chi ha perso la vita in strada negli ultimi anni. La celebrazione sarà presieduta da don Maurizio Scala, responsabile del servizio ai senza dimora di Sant’Egidio, e verrà concelebrata da padre Nicola Gai, della Comunità di San Marcellino, e da fra Walter De Andreis, della Comunità dei Padri Cappuccini. In particolare verrà ricordato anche Pietro Magliocco, una delle prime persone conosciute dalla comunità genovese durante il servizio serale a chi vive per strada. Pietro dormiva nella stazione delle ferrovie di Genova Sampierdarena. Era malato di polmonite ormai da vari giovani ed è morto la notte stessa del suo ricovero in ospedale, l’11 febbraio del 1993. Aveva 57 anni. Come spiegano i volontari delle Comunità di Sant’Egidio, “attorno alla sua memoria è cresciuto negli anni un largo movimento di solidarietà, con numerose persone di ogni età, che la sera visitano le stazioni e gli altri luoghi dove vivono i senza dimora, portando cibo, bevande calde, sacchi a pelo e coperte. Ma sono state anche individuate soluzioni alternative alla strada che hanno permesso ad alcuni di intraprendere percorsi di riabilitazione e riscatto”. Dopo la cerimonia, tutti i presenti, volontari e senza dimora, parteciperanno ad un offerto dallo chef stellato Ivano Ricchebono.

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