“In un anniversario così significativo, non trovo modo migliore per esprimere la nostra gratitudine se non quello di riprendere alcune parole che venti anni fa pronunciò l’allora cardinale Ratzinger celebrando i funerali di don Giussani. All’inizio della sua omelia, il cardinale descrisse don Giussani come un uomo che ‘sin dall’inizio era stato toccato, anzi ferito dal desiderio della bellezza’, e che non accontentandosi ‘di una bellezza qualunque’ aveva ‘trovato Cristo’, capendo così che ‘il cristianesimo è un incontro; una storia d’amore; è un avvenimento'”. E’ quanto dichiara Davide Prosperi, presidente della Fraternità di CL in occasione del 20° anniversario della salita al cielo del Servo di Dio don Luigi Giussani (22 febbraio 2005) e del 43° del riconoscimento pontificio della Fraternità di Comunione e Liberazione (11 febbraio 1982). Per Prosperi l’accadere di questa “storia d’amore” rivela “con sempre maggior chiarezza il senso di ciò che ancora Ratzinger disse nella medesima occasione: ‘l’amore di don Giussani per Cristo era anche amore per la Chiesa, e così sempre è rimasto fedele servitore, fedele al Santo Padre, fedele ai suoi vescovi'”. Una Chiesa – conclude – che ha “per noi la forma concreta – come amava dire don Giussani – di un’amicizia vera, di una ‘compagnia al destino’, la cui unità – ce ne rendiamo sempre più conto – è la prima via di salvezza per noi stessi e di missione verso tutti”. Per questi due eventi sono previste diverse celebrazioni eucaristiche in diverse città italiane e del mondo. La prima domani a Milano con l’arcivescovo mons. Mario Delpini.